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Solo sesso, alcol e risse per le ragazze di Milano: dito puntato contro le "veline" e i modelli imposti dalla televisione

Superficiali, frivole e 'marce': ecco il ritratto un po' inquietante che proprio oggi il Corriere fa delle ragazze milanesi che "si prostituiscono per un iPod, passano i pomeriggi in casa a bere alcolici o picchia­no le loro rivali in amore".

Sono più violente, bevono più degli uo­mini e sembrano quasi aver superato i loro coetanei maschi. Lo dimostrerebbe un episodio avvenuto la scorsa settimana: in un istituto professionale in zona Certosa è scoppiata una rissa tra quindicenni. Pugni e calci per un fi­danzatino 'rubato'.

Il Corriere indica la televisione come uni­co modello. Modello 'deleterio' se vogliamo con "veline, troniste, ballerine. Successo e soldi facili. Le arti classiche di seduzione femmi­nile e i muscoli". Ne hanno parlato proprio l'altra sera durante la trasmissione L'Infedele di Gad Lerner, come riporta Teleipnosi.

Luca Bernardo, direttore del centro di ascolto per adolescenti al­l'ospedale Fatebenefratelli, ha spiegato:

"Le giovani si sono omologate ai maschi, non vo­gliono fare di meno. Sembra che stiano cercando di rag­giungere così la parità dei ses­si. Finché non si studie­rà il disagio adolescenziale in tutti i suoi aspetti e in tutta Ita­lia, sarà difficile conoscere a fondo il fenomeno"

La presidente dell'associazione onlus "Cuore e paro­le" Paola Brodolo­ni lancia un allarme:

"Mancano per le ra­gazze progetti da condividere. Assorbono tutto dal branco, dalla tv, da Internet. Vivono per l'apparire, non per l'esse­re"

Fortunatamente sembra esserci ancora qualcuna che non la pensa così: abbiamo visto su un cartellone pubblicitario -che mostra una ragazza che si guarda allo specchio apparentemente desiderosa di essere più magra- una scritta fatta a pennarello molto interessante. E' stata lasciata da una ragazza che evidentemente "non ci sta" e protesta contro i modelli imposti dalla tv. L'abbiamo fotografata.

Ecco l'appello, sottoscritto come potete vedere da molti altri passanti:

"Pretendiamo di più:

– di riprenderci il nostro corpo: femminile, maschile, ma non commerciale!

– che la 'creatività' dei pubblicitari abbandoni questa banalità

– che nessuno si lamenti se imbratto con il pennarello qualcosa che imbratta la nostra dignità!"
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