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Regolarizzazione badanti e colf, oggi è l'ultimo giorno: in Lombardia quasi 49mila domande

Mancano poche ore prima della scadenza del termine ultimo per presentare al Viminale le domande per la regolarizzazione di badanti e colf. Alle 13 in tutta Italia erano poco più di 275mila, numero basso rispetto alle attese del ministero che parlava di 500-750mila domande previste.

Però sono stati richiesti 333.804 moduli come spiega il Corriere, per cui il numero delle domande potrebbe aumentare: anche perchè negli ultimi giorni c'è stata un'impennata.

Sono state 23mila le domande lunedì, 27mila martedì e oltre 10mila alle 13 di mercoledì. Le maggiori richieste sono arrivate per le colf, a quota 167mila, seguite dalle badanti, ferme a 75mila (più 31mila richieste di badanti per altra persona).

Oltre 51mila richieste, pari al 15% del totale, sono state inviate dalla provincia di Milano. In tutta la Lombardia le richieste sono state quasi 49mila. Il ministro dell'Interno ha fatto sapere che non ci sarà alcuna proroga e che il provvedimento non è assolutamente un insuccesso:

"Si sono fatte stime a casaccio, chi ha parlato di 500mila, 700mila, o un milione di domande, ma la norma è stata fatta per fare emergere il lavoro nero di colf e badanti e basarsi sulle stime fatte per dire che è stato un flop è sbagliato. Noi registriamo i dati e questo è quanto è emerso. Chi non ha usufruito della norma per la regolarizzazione, ha deciso di continuare nel lavoro irregolare e sarà soggetto a sanzioni previste dalla legge"

Roberto Maroni si riferisce alle parole del segretario del Prc Paolo Ferrero, che aveva parlato di flop:

"La regolarizzazione si sta rivelando non solo un assoluto flop, ma un bluff, un vero raggiro ai danni dei cittadini extracomunitari così come dei datori di lavoro italiani e delle famiglie, anziani e disabili in prima fila, che di quelle colf e badanti hanno un estremo bisogno. Si è consolidata l'idea che il lavoro degli immigrati va bene solo se è ridotto alla stregua di quello schiavistico, dello sfruttamento brutale dell'uomo sull'uomo, esercitato senza diritti né garanzie"

Di sicuro però, come ha mostrato anche un servizio a L'Infedele due sere fa, sono molte le bandanti lasciate a casa dai datori di lavoro perchè non vogliono (o non possono) regolarizzarle. Senza lavoro queste donne rischiano di tornare a essere clandestine. Ne aveva parlato qualche tempo fa anche la Cisl.
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