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Milano,divieto alcolici nei chioschi: proibizionismo?

“Divieto assoluto di vendita e di somministrazione di alcolici su aree pubbliche”.Questa volta non si tratta di una restrizione diretta solo ai minorenni. Per gli under 16 il Comune di Milano, dopo quello di Monza, aveva già dato il divieto di vendita di alcolici nei giorni scorsi.

Adesso si parla di non vendere alcolici nei camioncini ambulanti, indipendentemente dal fatto che ad acquistare sia un quindicenne o un sessantenne, con multe che vanno dai 2mila ai 30mila euro. A prevederlo è la legge comunitaria n. 88 del 2008, approvata dal Parlamento ed entrata in vigore oggi in tutta Italia.

A risentirne tutti i venditori ambulanti attivi in fiere, mercati, luna park, oltre ad ogni tipo di chiosco che vende alimenti; addirittura potrebbero essere a rischio chiusura. Per questo, si è cercato di mettere in atto tutte le misure necessarie affinchè tra gli esercizi autorizzati alla vendita e somministrazione di alcoli siano inseriti anche quelli che esercitano la loro attività su spazi pubblici, purchè, naturalmente, siano muniti di licenze e concessioni.

E così, ieri, la XIV Commissione della Camera dei Deputati ha approvato un emendamento al ddl sulla legge comunitaria che, fermo restando l’impianto sanzionatorio generale, estende agli operatori su aree pubbliche autorizzati la possibilità di vendere le bevande alcoliche.

“E’ il primo risultato del nostro immediato intervento per porre rimedio al divieto indiscriminato che solo a Milano rischia di colpire centinaia di operatori su aree pubbliche in regola”, afferma Giacomo Errico, presidente di Apeca, l’Associazione ambulanti dell’Unione del Commercio e presidente nazionale di Fiva Confcommercio.

Quando il percorso legislativo sarà completato, sottolinea Apeca, si ritornerà in pratica alla situazione precedente. “E’ chiaro – afferma Errico – che il problema si presenta in questa fase transitoria ed ai Comuni diciamo semplicemente di non applicare sanzioni agli ambulanti regolari che vogliono continuare a fare il loro mestiere tenendo oltretutto conto del fatto che lo stesso articolo della legge comunitaria non abroga espressamente norme che tuttora consentono agli operatori abilitati di vendere alcolici. Colpire la vendita abusiva di alcolici, soprattutto nelle ore notturne, è un conto. Colpiamoli per davvero gli abusivi. Eccedere, invece, in un assurdo proibizionismo è tutta un’altra cosa”.

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