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Influenza A, panico per le famiglie milanesi: si teme la corsa agli ospedali

Dopo i casi dei ragazzi di Peschiera tornati malati dall'Inghilterra e di quelli andati a Parigi che sono stati messi in isolamento pochi giorni fa, cresce l'allarme delle famiglie sul possibile contagio da influenza A. Molti ragazzi infatti in queste settimane sono volati a fare vacanze studio in Inghilterra o in altri Paesi dove la malattia è diffusa (come gli States).

Per alcune famiglie quindi il ritorno dei figli dalla va­canza è coinciso con una corsa al Pron­to soccorso in preda al pani­co. Solo una ventina di ragazzini nel­l'ultima settimana sono arri­vati alla clinica De Marchi per la paura di aver contratto la cosiddetta "influenza suina": per sette di loro il test ha confermato il contagio e tre sono stati rico­verati. Secondo quanto deciso dalla Regione, negli ospedali i test verran­no fatti solo a chi sarà ricove­rato.

Su­sanna Esposito, responsabile dell'unità di infettologia pe­diatrica, spiega al Corriere:

"I genitori di ragazzi che tor­nano dal college in Inghilter­ra sono in allerta. I casi sospetti ven­gono subito isolati per una prima valutazione. Dopodi­ché si decide se trattarli a do­micilio o se procedere con il ricovero. Il criterio di ri­covero è la gravità clinica. La terapia antivirale scatta so­lo nei casi problematici, in presenza di virus e con sinto­mi persistenti"

I sintomi sono febbre alta, tosse, vomito e si manifestano nel giro di 48 ore dal rientro in Italia.E' comunque importantissimo evitare i contatti, quindi i malati devono stare in isolamento per non rischiare di contagiare altre persone.

In ogni caso il direttore sa­nitario dell'Ospedale Sacco, Callisto Bravi invita in ca­so di sintomi da influenza a non andare al Pronto soccor­so, ma dal medico di base, come si fa per la classica influenza stagionale: 

"In assenza di complicanze siamo di fron­te a un’influenza fuori stagio­ne e come tale si affronta"

Questo perchè si teme un vero e proprio assalto degli ospedali nelle prossime settimane, che potrebbe rivelarsi pericoloso in presenza di malati cardiopatici o debili­tati. Per la cura dell'influenza al Sacco non sono nemmeno stati sommini­­strati i farmaci antivirali e si è arrivati alle guari­gioni in pochi gior­ni.

Il blog Canada però riporta che il Canada ha registrato il primo caso di resistenza al Tamiflu, la medicina somministrata per combattere gli effetti del virus. Non arrivano buone notizie nemmeno dagli specialisti britannici che secondo il Corriere cominciano a dubitare che la nuova influenza sia pericolosa solo per chi ha già dei gravi problemi di salute.

Infatti guardando i dati ufficiali un terzo delle persone morte causa del virus non aveva seri problemi di salute prima di contrarre l'influenza. Per cui l'allarme fra i cittadini è salito, tanto che come segnala il Corriere il nuovo sito web National Flu Pnademic Service è saltato a pochi minuti dall'inaugurazione.

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