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Boom di studenti stranieri per le università di Milano

Milano si conferma la più internazionale tra le città italiane e un punto di riferimento eccellente per i giovani studenti stranieri. E’ quanto emerge dall’anteprima della ricerca “Milan International Students: attrattività e risposte della città a bisogni e aspettative degli studenti stranieri” realizzata dalla Fondazione RUI per il Comune di Milano e presentata questa mattina dall’assessore alle Aree cittadine e Consigli di Zona Andrea Mascaretti assieme alla ricercatrice Maria Cinque.
Dal 2000 ad oggi infatti si sono iscritti agli atenei del capoluogo lombardo oltre 6.000 studenti di nazionalità non italiana. Complessivamente, 1 studente straniero su 7, in Italia, si forma a Milano.
Con il progetto One Dream One City avviato nel 2006 – spiega l’assessore – ci siamo posti come obiettivo quello di attrarre nel nostro territorio giovani talenti da tutto il mondo. Con la collaborazione della Fondazione RUI abbiamo quindi lavorato per capire quali sono i motivi che spingono oggi gli studenti stranieri a scegliere Milano come città nella quale studiare e costruire il proprio futuro di successo”.
Quanto ai Paesi di provenienza, si segnalano l’Europa orientale (quasi 1 su 2), l’Europa occidentale (il 24,4%) e il Sud America (12,7%).
Sono le facoltà scientifiche, con gli indirizzi economico – statistico e architettura, quelle che maggiormente attraggono gli studenti stranieri a Milano rispetto al resto d’Italia. Queste due macro aree, con il gruppo politico sociale e ingegneria, richiamano in media il 61% degli studenti stranieri a Milano. La facoltà di economia registra il 29% di studenti stranieri, architettura il 14%, ingegneria il 9,5% e scienze politiche l’8,5%.

Tra gli atenei sono l’Università Commerciale Luigi Bocconi e il Politecnico quelli più gettonati. L’Università Bocconi registra un incremento degli studenti stranieri che passa dal 4,9% nel 2001 – 2002 al 15,9% nel 2007-2008. In crescita anche gli studenti stranieri del Politecnico che passano da una percentuale del 3,2% registrata nel 2001-2002 a una percentuale dell’8,4% nel 2007-2008.
Tra le proposte migliorative emergono alcuni elementi importanti: un maggior numero di borse di studio, soprattutto nelle discipline che favoriscono l’innovazione e lo sviluppo, con possibilità di permanenza in Italia dopo la laurea. La possibilità di affiancare all’offerta formativa quella di job recruiting in aziende di prestigio e di rafforzare la cooperazione tra atenei. Salari più alti per i giovani e concessione di riduzioni fiscali ai talenti, come in Danimarca o in altri Paesi europei e alloggi a prezzi maggiormente competitivi.

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