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Una Milano chiusa e vietata a chi "vive": gli eterni problemi di convivenza tra residenti e movida

Proprio qualche giorno fa vi parlavamo del problema della cosiddetta "movida selvaggia", raccontata dai video su Youtube di Claudio Bernieri, e spesso e volentieri vi abbiamo raccontato di un problema che sembra davvero insormontabile o gestito in maniera non efficace.

Si va dai cancelli messi in viale Montenero per bloccare l'invasione della collinetta il mercoledì per l'aperitivo davanti al Mom e delle conseguenti azioni dei "Corsari", passando per gli illustri predecessori (le transenne di San Lorenzo), o le lotte eterne tra residenti e "movidaioli" dei Navigli, piuttosto che dell'Arco della Pace o altro.

Due schieramenti contrapposti, una problematica dalla difficile soluzione come ammette l'assessore Giovanni Terzi, che ha sempre difeso i giovani e la "vita" della città, ma che ribadisce che il principio che deve stare alla base di tutto è il rispetto per il prossimo.

Blogosfere Design&Style ha presentato una iniziativa dai ragazzi di Mente Piperita, un collettivo di giovani designer che hanno messo in gioco la propria creatività per catalizzare l'attenzione negli spazi cittadini più vissuti dai giovani.

Intanto leggevamo sul portale Rockit un articolo di Michele 'wad' Caporosso che racconta come si stia evolvendo (o regredendo, a seconda dei punti di vista), la nostra città.

"Mi parlano così bene del passato di questa città e dei movimenti, e delle scene, e delle feste, e dei rave, e dei raduni, e delle convention, e del night clubbin che la sensazione è di essere arrivati troppo tardi in un paese annientato dal malessere delle restrizioni istituzionali"

Non è il primo che sentiamo lamentarsi della nostra bella Milano, del fatto che di sera sia "morta", piuttosto che ci sia il problema di non poter bere una birra in un parco, o della già sentita "mancanza di spazi di aggregazione". Molti locali stanno chiudendo, e forse è un segno di una problematica sociale molto pesante.

"Ecco perché non è anti-movida o recessione, ma Anestesia Sociale. Direttamente o per vie traverse, con provvedimenti o blitz, con sfratti o mancati supporti, il verbo è: anestetizzare"

Caporosso riporta il parere dell'associazione che rappresenta la maggior parte dei locali milanesi, il Silb

"Rudy Citterio il presidente, dichiara: "Anche i gestori hanno le loro colpe, ma il Comune si tira la zappa sui piedi ed esagera: se chiudono i locali della movida, cosa rimarrà di Milano?». I dati sono: meno 15% di ingressi nei locali milanesi e un calo del 4,8% delle consumazioni. E' ovvio che si va verso la chiusura totale. Sia dei club che delle associazioni che di tutto. Tutto chiude. Chiuderà tutto."

L'assessore Terzi ci aveva parlato di un tavolo tra residenti e locali per trovare un accordo. Che speriamo si raggiunga entra breve, sarebbe un peccato lasciar morire la nostra città.

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