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Tre fermati per l'agguato di Rho dove lunedì sono stati uccisi padre e figlio

Sono state fermate dai carabinieri tre persone in relazione al duplice omicidio avvenuto lunedì mattina a Rho in cui hanno perso la vita Umberto Catapano e il padre Francesco. Gli interrogatori di convalida si sono svolti proprio oggi.

Sembra che Umber­to, definito "un balordo", fosse cono­sciuto dai malavitosi di mezza città come spiega il Corriere ma i motivi dell'agguato potrebbero essere anche estranei alla sua attività di ra­pine ed estorsioni. Si pensa anche alla rivalità per una donna.

Padre e figlio erano a bordo di una Mercedes lunedì mattina e stavano raggiungendo la casa dell'ex moglie del figlio, in via Aldo Moro, quando in via Parri, vicinissimi al centro, si accorgono di essere seguiti e dopo essere stati affiancati vengono colpiti.

I killer fuggono immediatamente facendo perdere le loro tracce dopo aver esploso almeno 12 colpi. Umberto muore sul colpo e il padre spira poi in ospedale.

In un primo momento è stata ascoltata anche l'ex moglie di Umberto che ha raccontato che l'uomo la picchiava e l'aveva addirittura accoltellata. I loro rapporti erano molto tesi per via del figlio 15enne, affidato a lei, perchè Umberto la accusava di non farglielo incontrare.

Cata­pano non era legato a nessun gruppo criminale specifico ma viene descritto come un uo­mo dal carattere violento. Nel 2006 aveva tentato di uccidere il padre e lo scorso dicembre è stato rilasciato dal carcere per resistenza e violen­za. Prima dell'omicidio aveva terminato di scontare gli arre­sti domiciliari per una rapina all'autogrill di Pero avvenuta nel novembre 2008.

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