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Kebab e movida vs residenti, come convivere in pace a Milano? Lo abbiamo chiesto all'assessore Giovanni Terzi

Il kebab e il gelato si possono anche mangiare "appesi a un lampione" come ha spiegato uno dei firmatari della nuova norma regionale "anti-kebab", Daniele Belotti della Lega Nord alla blogger di Blogosfere Politica e Società che lo ha intervistato ieri.

Per fortuna nel giro di un paio di giorni sono arrivate alcune precisazioni sull'interpretazione della nuova legge, così ieri ho potuto gustare un cono gelato senza sentirmi una fuorilegge. Abbiamo capito, dopo il terremoto di ieri su Facebook, che la legge approvata dalla Regione Lombardia, per cui sono previste deroghe a discrezione dei Comuni, è solo un rafforzativo alla legge Bersani che prevede il divieto allestimento di arredi esterni per la consumazione dei propri prodotti ai laboratori artigianali. Se si voglionoinstallare arredi si dovrà trasformarsi in "pubblici esercizi". Altrimenti confidare nelle deroghe dei Comuni.

Ieri c'è stato il "kebab disobbediente" in via Borsieri. Monguzzi dei Verdi, tra i presenti all'iniziativa, spiega che

"Siamo d'accordo per una regolamentazione che vada incontro alle richieste dei cittadini che risiedono vicino ai locali che rimangono aperti anche la notte ma chiediamo che non si vada dietro a furori ideologici"

Insomma, come spiega Belotti, se vuoi mettere una panchina paga. Tutto lì. E mi raccomando, non sporcare. Cosa che vale per il kebab come per qualunque altro cibo o bevanda. Onde evitare i soliti problemi con i residenti. Ultimo in ordine di tempo la questione della movida di Viale Montenero: dopo mesi di problemi è stata decisa la chiusura delle serrande alle 22 e di conseguenza i giovani sono "andati a letto presto".

Possibile che non ci sia soluzione a questo annoso problema?

Ne abbiamo parlato ieri con l'assessore Giovanni Terzi, che ha sempre difeso i giovani e la "vita" della città.

Cosa ne pensa dell'ordinanza regionale della Lega e cosa farà il Comune di Milano?

"La legge disciplina la vendita di alimenti in orari notturni. E' stata chiamata 'anti-kebab', ma si tratta di una forzatura. A quanto ne so è ancora una bozza di legge, ma quando verrà approvata ci regoleremo di conseguenza in modo da venire incontro ai bisogni e ai problemi della città. La questione dei kebab è un problema presente in città ed è necessaria una regolamentazione"

Spesso la città di Milano è finita sotto accusa perchè sembra "poco tollerante" nei confronti di coloro che vogliono vivere la città (ultimo in ordine di tempo il problema di Viale Montenero): c'è una soluzione a questo problema?

"L'unica soluzione è quella del rispetto reciproco e ricordarsi che la propria libertà finisce quando comincia quella degli altri. Noi stiamo lavorando da questo punto di vista e speriamo di riuscire a trovare un accordo entro l'estate: ci vogliono piani su misura zona per zona e bisogna educare la città alla vita 24 ore su 24 sì, ma vissuta con educazione e con rispetto. Siamo consapevoli che si tratta di una partita complessa, bisogna mediare tra tutti i soggetti coinvolti"

Quindi si tratta di un invito al buonsenso.

"Non è solo una questione di buonsenso. Ci vuole autoregolamentazione da parte dei gestori dei locali e una maggiore tolleranza da parte dei residenti. Le strade e le piazze sono luoghi dove una volta si costruivano le comunità, ma adesso i tempi sono cambiati e ci troviamo in un momento di passaggio molto critico. Bisogna conciliare i bisogni di tutti"

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