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Insegnanti false invalide per farsi trasferire al Sud: in tre anni nessuna lezione

Li avevamo proprio nominati ieri i "fannulloni" quando vi parlavamo del ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta. Di fronte a cosa come questa come si fa a non dargli ragione?

Ben 27 insegnanti elementari malate immaginarie riuscivano grazie a medici compiacenti a farsi prescrivere certificati adatti ad ottenere il trasferimento vicino ai loro paesi d'origine in modo da lasciare le scuole della provincia di Milano per farsi riassegnare al Sud.

Queste maestre erano affette da invalidità false che andavano dalla scoliosi ("dolori alla schiena cronici e permanentemente invalidanti"), ansia e depressione (difficilmente dimostrabili) fino al diabete. Le patologie erano riscontrate dalle Asl di residenza e chissà come mai scomparivano nei successivi controlli. Cioè capiamoci, interventi divini a parte, come fanno 10 casi di diabete mellito a guarire da un giorno con l'altro?

In poche parole vincevano il concorso, ma non facevano nemmeno un giorno di lezione.

Ma sono state scoperte: il provveditorato di Milano ha inviato un dossier alle procure di Milano e di Reggio Calabria (le insegnanti erano tutte originarie di lì). Nelle denunce vengono ricostruiti i casi di 27 maestre invalide e "miracolate".

Forse guarite grazie all'aria di casa chissà. Visto che piace così tanto stare vicino a casa forse è il caso che ci rimangano. Però definitivamente.

Si tratterebbe infatti della "punta dell'iceberg" visto che "il malcostume delle false invalidità per ottenere trasferimenti ha dimensioni preoccupanti".

A favorire questo malcostume tutto italiano a discapito delle persone che stanno male sul serio o hanno bisogno sono alcune falle nella legge 104 (che permette ad esempio anche di prendersi cura di familiari colpiti da handicap).

Infatti come spiega Repubblica per ottenere un trasferimento è sufficiente presentare un certificato d'invalidità provvisorio, fatto da un medico della Asl di residenza e alla scuola per tutela della privacy non viene indicata né la patologia né il grado di invalidità.

Entro 90 giorni (spesso a trasferimento avvenuto) la Asl è tenuta a fare un secondo certificato di conferma, in cui si dichiara la percentuale di invalidità. Ma sorprendentemente nel caso delle insegnanti "furbine" il verdetto era di "non handicap".

Si può annullare il trasferimento? Certo, se non fosse che fra la prima e la seconda visita passano anche tre anni (non "spariamo" sulla della lentezza della burocrazia) e la maestra o insegna al Sud, o non insegna affatto.

Il problema è che se la maestra vince il concorso e viene trasferita in Lombardia lascia scoperta la cattedra e nella nostra regione sono centinaia. Che andranno poi coperte da costose supplenze.

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