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Intervista ad Antonio Pizzinato, presidente dell'ANPI: le istituzioni devono partecipare alle celebrazioni del 25 Aprile

Questa mattina vi parlavamo dei dubbi sulla partecipazione del premier, Silvio Berlusconi alle celebrazioni del 25 Aprile. Ci ha colpito molto la frase di Antonio Pizzinato, ex segretario della Cgil e presidente dell'ANPI, che in merito ha detto "Chi prende i fischi dovrebbe chiedersi perchè la folla gli riserva questo trattamento". Lo abbiamo raggiunto al telefono.

Ci ha molto colpiti la sua frase di questa mattina sul Corriere.

Ahahah, io in realtà parlavo di una mia esperienza personale, avevo espresso il concetto in modo più esteso. Quando ero segretario della Camera del Lavoro e salivo sul palco per parlare mi son preso fischi, ma anche altro. E allora mi ero chiesto il perchè.

Si parla in questi giorni della possibile partecipazione di Berlusconi al corteo del 25 Aprile in seguito all'invito di Franceschini, cosa ne pensa?

In Italia ci sono quattro grandi feste nazionali e le istituzioni sono tenute a celebrarle. Quando era Presidente del Consiglio Prodi è venuto, così come quando erano Presidenti Scalfaro e Ciampi. Ricordare il 25 Aprile è molto importante perchè è la celebrazione della lotta che è stata fatta per riuscire oggi a vivere nella democrazia.

Come mai allora ad oggi alcuni politici non hanno ancora confermato la loro presenza?

Nella celebrazione del 25 Aprile c'è un cerimoniale ben preciso per cui nel caso non possano partecipare eventualmente possono mandare qualcun altro in sostituzione. E' importante che partecipino perchè se ognuno di loro e ognuno di noi oggi può fare quello che può fare è grazie a chi ha fatto enormi sacrifici. Io ricordo i partigiani impiccati, le case dei partigiani dati alle fiamme, ricordo cosa è successo. So cosa è stato il fascismo a livello nazionale e so perchè c'è questa giornata. Milano poi è città medaglia d'oro alla Resistenza. Il popolo milanese si è impegnato dalle cinque giornate nella lotta per fare la nostra patria. Il 25 Aprile è qualcosa che esula da qualsiasi partito politico.

Poche settimane fa c'è stato un discusso convegno organizzato da Forza Nuova, e la Moratti ha parlato di libertà di espressione come motivazione per la mancata sospensione.

Quel giorno noi abbiamo portato corone sulle lapidi che ricordano i partigiani. La Costituzione stessa è contro la riorganizzazione del Partito Fascista, ci sono anche due leggi in merito: la Legge Scelba e la Legge Mancino. Ecco, chi salutava con il saluto romano fuori dall'albergo infrageva la legge Scelba. Quello non era un semplice convegno perchè vi partecipavano esponenti europei di partiti che erano già stati condannati. Non si tratta di libertà di espressione, non c'entra la democrazia. Come facciamo a dimenticare quello che è successo? Ad esempio l'omicidio di Eugenio Curiel in Piazza Conciliazione, come facciamo a dimenticarlo? Ogni volta che i fascisti si muovono ci sono problemi.

Qual è il vostro rapporto con i giovani? Trovate che ci siano ancora ideali antifascisti oppure con il tempo la cosa si sia persa?

Ieri mattina siamo andati a distribuire volantini fuori dall'università invitando gli studenti a partecipare alla manifestazione di sabato e molti di loro ci hanno ringraziato. Ma bisogna insegnare la storia contemporanea a scuola (cosa che non viene fatta come si deve). Bisogna prendere ispirazione da quello che fa Sarkozy in Francia.

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