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Parte il processo per l'omicidio di Abba: gli amici sfogano la loro rabbia davanti al Palazzo di Giustizia

UPDATE! h. 16.00
Gli imputati hanno chiesto scusa per il loro gesto, ma gli amici di Abba attaccano: "Perché non li fanno vedere in televisione? Hanno fatto vedere tutti, noi compresi, perchè non fanno vedere gli imputati?"

La rabbia degli amici e dei parenti di Abba trova sfogo davanti a Palazzo di Giustizia anche dopo tanti mesi: all'interno infatti è iniziato questa mattina il processo per la morte di Abdul Salam Guibre, ucciso la notte del 13 settembre dello scorso anno da Fausto e Daniele Cristofoli, due baristi padre e figlio.

"Ha ammazzato una persona, perché deve avere lo sconto di un terzo della pena?"

I due hanno sempre dichiarato di non aver ucciso per motivi razziali, ma credevano che Abba avesse rubato l'incasso che loro avevano lasciato sul bancone (fonte foto). Abba e i suoi amici invece avevano solo rubacchiato dei biscotti.

Solo il mese scorso era stato reso pubblico il video dell'omicidio (la scena è stata ripresa da alcune telecamere di sicurezza), che mostrava la dinamica della vicenda.

Un gruppo di amici di Abba staziona da questa mattina fuori dal Tribunale, ma non possono entrare ad assistere al processo perchè, trattandosi di una udienza preliminare, è a porte chiuse. Nell'udienza sono stati sentiti i due medici legali che si sono occupati dell'autopsia. Parleranno davanti ai genitori e agli imputati alcuni consulenti medico-legali, dell'accusa e della difesa.

Gli amici di Abba rimangono convinti che in parte il razzismo c'entri comunque, e se il loro amico fosse stato un ragazzo bianco non sarebbe morto in quel modo. I due baristi durante il pestaggio si sarebbero lasciati andare ad insulti razzisti, chiamando Abba "sporco negro". Ma ai due verrà contestato solo l'omicidio aggravato per futili motivi.

Gli amici infatti raccontano che Fausto Cristofoli avrebbe colpito Abba prima sul braccio facendolo sbattere contro una macchina parcheggiata e il figlio Daniele lo avrebbe colpito con la spranga alla tempia. Fausto invece ha sempre sostenuto una versione diversa, che però è stata smentita dalle immagini.

Intanto i due prima dell'inizio del processo hanno venduto tutto per poter risarcire la famiglia della vittima.Vorrebbero offrire 100mila euro come risarcimento, ma i familiari vogliono solo giustizia.

Eravamo stati in via Zuretti il mattino dopo l'omicidio e gli abitanti del quartiere erano rimasti decisamente scossi, sia per la brutalità del fatto che per i futili motivi (e presumibilmente un'aggravante di tipo razzista come dirà qualche giorno dopo anche il ministro La Russa). Il giorno stesso c'era stato un presidio antirazzista organizzato nel piazzale della Stazione Centrale.

Al presidio erano intervenute diverse persone che hanno ribadito la loro preoccupazione per questi fatti, per il clima di intolleranza e paura del quale accusavano le istituzioni. Erano intervenuti anche alcuni extracomunitari per manifestare il loro desiderio di integrarsi e di non essere indicati come problema dell'Italia.

Nei giorni successivi c'erano stati cortei e grosse mobilitazioni (culminate nella manifestazione del 20 settembre con scontri con le forze dell'ordine). Il 23 settembre infine c'era stata una commemorazione funebre proprio nel paese di origine del ragazzo, Cernusco sul Naviglio.
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