Va bene che il revival va di moda, ma l'arresto di Mario Chiesa sa quasi di dejavù. Un "già visto" piuttosto inquietante. Berlusconi stesso proprio poco tempo fa aveva ricordato gli anni 80/90 in cui lui smise di costruire "perché a Milano non si poteva costruire niente se non ti presentavi con l'assegno in bocca". In parole povere: c'era la cattiva abitudine della corruzione.
I brutti costumi sono duri a morire visto che Chiesa è stato di nuovo arrestato. Ai tempi di Tangentopoli era l'ex presidente dell'ospizio milanese Pio Albergo Trivulzio da cui partì proprio l'inchiesta Mani Pulite il 17 febbraio 1992.
Stavolta non si tratta di corruzione edilizia ma truffa per il traffico di rifiuti pericolosi come spiega bene Blogosfere Politica e Società.
Chiesa all'indomani del suo primo arresto fu subito definito MARIuolo da Craxi, che poi piombò nello scandalo proprio insieme a lui. Oggi invece nessuno parla, tutti zitti.
Tranne i protagonisti dell'epoca, uno per tutti quel "Tonino" Di Pietro che faceva tremare politici e imprenditori negli anni '90 e che non smette di creare scompiglio anche nei politici di oggi.
Intervistato da RadioCapital Di Pietro ha dichiarato (fonte Repubblica)
"Niente di nuovo sotto il sole. Io ho sempre sostenuto che Tengentopoli non era mai morta, ma anzi bisognava alzare la guardia, non abbassarla. Sul piano personale mi fa tristezza sapere che quell'uomo forse non ha capito la lezione […] Non è il solo e non è il primo che viene ancora una volta accusato dopo che è caduto nelle mani di Tangentopoli"
Altra voce quella di Gerardo D'Ambrosio
"Non ci dobbiamo stupire. E' la conferma che l'Italia, purtroppo, resta ai primi posti nella graduatoria dei Paesi piu' corrotti. All'estero resta la percezione che nel nostro Paese la corruzione venga vista come un fatto normale"