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Pericolo 'ndrangheta in Lombardia, la base delle nuove cosche è a Milano

Non si è ancora spento l'eco del no di Letizia Moratti e del prefetto Gian Valerio Lombardia sulla Commissione Antimafia che era stata approvata all'unanimità dal consiglio comunale per vigilare sugli appalti per le opere pubbliche di Expo2015. E solo ieri è stato sgominato un imponente giro di 'ndrangheta dietro appalti e aziende legate ai lavori per l'Alta Velocità. Quindi il rischio per Expo è reale? 

In un articolo del Sole24Ore Roberto Galullo racconta che "l giorno in cui la Direzione distrettuale antimafia del capoluogo arresta 20 presunti appartenenti a due cosche che in Calabria si fanno la guerra ma in Lombardia fanno la pace in nome di affari milionari, la relazione della Dna – chiusa nel cassetto del Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso – rivela che la 'ndrangheta si sta ormai impossessando della regione".

Ci sarebbero insomma intere parti della Lombardia "a rischio". Si va da Buccinasco, dove ci sono decine di imprese edili "sospette", ma c'è anche un sospetto asse Milano-Brescia, dove le cosche cercano affari anche grazie all'aiuto della mafia russa.

Ormai Milano è diventato un vero e proprio centro nevralgico per la 'ndrangheta di terza generazione.

Spiega ilSole24Ore

Se la politica cerca di riempire di contenuti il federalismo, la 'ndrangheta lo ha già fatto. Ha deciso che Milano è la nuova capitale dell'Italia criminale federata e in vista di Expo 2015 ha anche scelto di rinforzare l'asse con una città ponte verso i ricchi traffici, italiani ed europei, del Nord-Est: Brescia. Come sempre, le cosche sono avanti, più avanti di chi dovrebbe sconfiggerle. E anche gli arresti e i sequestri milionari di ieri a Milano dimostrano che la Lombardia è ormai terreno di conquista per le cosche.

Vincenzo Macrì, sostituto procuratore nazionale antimafia, sostiene che

"Non ci sono più tanti satelliti che ruotano intorno a un unico sole, la 'ndrangheta di San Luca, ma una struttura federata, disposta a dialogare con la vecchia casa-madre, ma non più a dipendere da essa, sia quanto alla nomina dei responsabili della periferia dell'Impero, sia quanto all'adozione delle nuove strategie e alla condivisione dei profitti"

E le cosche si stanno proprio spartendo qui il territorio come continua l'articolo del Sole24Ore

Non è un caso che i boss Paolo Sergi e Antonio Piromalli siano stati recentemente arrestati a Milano, da dove – secondo gli investigatori e gli inquirenti – dirigevano i traffici internazionali di droga e curavano i collegamenti con il mondo politico e delle istituzioni. Ma se la situazione di Milano e dell'hinterland quel che sorprende è scoprire che Brescia e la sua provincia siano entrate ormai a pieno titolo nelle maglie della 'ndrangheta

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