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Cologno Monzese, scoperta la 'ndrangheta dietro aziende e appalti per l'Alta Velocità. C'è paura per l'Expo

Grande bufera la scorsa settimana sul no di Letizia Moratti e del prefetto Gian Valerio Lombardia sulla Commissione Antimafia che era stata approvata all'unanimità dal consiglio comunale. Il sindaco si era detto favorevole a una commissione antimafia sin dall'inizio per vigilare sugli appalti per le opere pubbliche di Expo2015.

Ma il prefetto aveva stoppato tutto perchè la Commissione non rientrerebbe nelle competenze del Comune, dato che Palazzo Marino non può accedere agli atti riservati nè alle carte della magistratura (cosa che può essere fatta solo dalla Commissione d'Inchiesta Parlamentare Antimafia). Giù un anno fa era stato lanciato un allarme per il rischio di infiltrazioni mafiose, e l'operazione dei carabinieri di oggi non ha fatto altro che confermare le preoccupazioni.

Le accuse per le 22 ordinanze di custodia cautelare (9 arresti in flagranza, 11 in carcere, 2 latitanti) da parte dei carabinieri di Monza sono di associazione per delinquere di stampo mafioso, detenzione e porto illegale di armi, tentato omicidio, estorsione. Tra le armi c'era persino un lanciarazzi in dotazione alla Nato. Come spiega il Corriere sono stati sequestrati beni per 10 milioni di euro (fra terreni, capannoni, appartamenti e due autorimesse), sei società, il centro medico polidiagnostico San Maurizio, e 100 mila euro in contanti.

E' stato insomma scoperto un ramo della 'ndrangheta calabrese di terza generazione dietro appalti e aziende a Cologno Monzese.

Le indagini sono partite lo scorso ottobre dopo che sono stati esplosi alcuni colpi contro l'abitazione e l'auto di Marcello Paparo, un imprenditore ed esponente di una storica famiglia della 'ndrangheta di Isola di Capo Rizzuto. La sua famiglia è da tempo contrapposta a un altro clan.

Sono così state trovate alcune tracce di clan collegati alle famiglie Nicoscia e Arena della 'ndrangheta calabrese e soprattutto sono state scoperte le loro attività per il riciclaggio di denaro sporco, favoreggiamento di latitanti e sfruttamento dell'immigrazione clandestina.

In manette è finito anche lo stesso Marcello Paparo, anche perchè, come racconta il Corriere, il gruppo Paparo era riuscito a infiltrarsi nella tratta Pioltello-Pozzuolo Martesana per la realizzazione dell'Alta Velocità. Ma non solo: l'organizzazione riusciva a inserirsi nelle procedure di assegnazione di appalti di società impegnate nella realizzazione di opere pubbliche.

Il procuratore della Repubblica di Milano Manlio Minale ha spiegato che

"Quella condotta dai carabinieri è un’indagine particolarmente significativa che ha permesso di individuare la terza generazione della 'ndrangheta in Lombardia, quella costituita da imprenditori che agiscono con metodologie mafiose, grazie alla forza di intimidazione che nasce anche dal collegamento con le casi madri in Calabria"

La prima generazione infatti si dedicava alle estorsioni dirette e al traffico di stupefacenti, e la seconda "partecipava agli utili delle aziende imponendo la propria presenza in qualità di soci occulti".

Il responsabile sicurezza del Pd, Marco Minniti, e il deputato lombardo, Vinicio Peluffo hanno espresso la loro soddisfazione,manifestando però anche qualche paura in vista di Expo

"Esprimiamo le nostre congratulazioni alle forze dell'ordine per l'operazione avvenuta in queste ore che ha sgominato a Milano l'attività criminale dei clan collegati alle famiglie Nicoscia e Arena della 'ndrangheta calabrese. Ribadiamo, allo stesso tempo, le nostre preoccupazioni, che sollevammo già a settembre del 2008 con una interrogazione ai Ministri dell'interno e delle Infrastrutture a cui non abbiamo ricevuto alcuna risposta, per il concreto rischio d'infiltrazione mafiosa per la gestione, il controllo degli appalti e i contratti di Expo 2015. Chiediamo quindi, di risponderci urgentemente per sapere quali iniziative intendano intraprendere affinché si eviti l'infiltrazione mafiosa negli appalti previsti nelle opere di Expo 2015 e se non ritengono opportuno istituire un ente di controllo degli appalti, in collaborazione con la Direzione investigativa antimafia, con il compito di verificare le procedure di affidamento degli appalti e degli incarichi per il raggiungimento di Expo 2015, anche quelle in deroga alla legislazione vigente dovute a interventi in emergenza previste dalla normativa sui grandi eventi"

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