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Intervista a Stef Burns, chitarrista di Vasco, in arrivo a Milano il 9 marzo al Legend 54 con il suo progetto solista

Il 2008 è stato un anno d'oro per Stef Burns, storico chitarrista di Vasco: ha infatti pubblicato il suo terzo album solista "World Universe Infinity", che ha avuto un buon riscontro sia da critica che da pubblico.

All'inizio di quest'anno è uscito il suo nuovo singolo "Space Time", e Stef ha preparato i bagagli per un nuovo tour, che è ricominciato il 25 febbraio con due date in Germania prima di arrivare in Italia. Insieme a lui il suo Stef Burns Group: Juan Van Emmerloot alla batteria, Walter Latupeirissa al basso e alle tastiere Fabio Valdemarin.  Questo il calendario:

A Milano Stef arriverà il 9 marzo al Legend 54, e abbiamo colto l'occasione per fargli qualche domanda

Un po' della tua storia: quando hai deciso di prendere in mano la chitarra?

I miei genitori hanno sempre suonato per passione: mia madre il pianoforte e mio padre la chitarra. E' stato quindi naturale avvicinarmi alla musica. Mio padre mi ha insegnato i primi accordi, a sette anni mi hanno regalato la mia prima chitarra elettrica e da lì sono diventato un chitarrista elettrico

Quali sono i dischi o gli artisti che ti hanno ispirato agli inizi?

Sono cresciuto ascoltando musica blues, jazz, il rock anni '60 e artisti come Beatles, Sam Cook, Ray Charles e Billy Holiday. Uno dei miei dischi preferiti è B.B. King Live

Tu sei un "mito" per molti chitarristi. Ma quali sono i tuoi miti?

I miei genitori prima di tutto. Poi altri come Jimi Hendrix, Jeff Beck e Albert King

Raccontaci un po' della tua band, chi ti accompagna in tour?

Ho la fortuna di essere accompagnato da un gruppo fantastico, composto da Juan Van Emmreloot (batteria), Walter Latuperirissa (basso) e Fabio Valdemarin (tastiere). Poi ci sono anche Luca e Cinzia Cibelli che sono al merchandising

Quando hai iniziato a scrivere i pezzi di "World, Universe, Infinity"?

Ho iniziato a scrivere nel 2007, per poi registrare nel 2008. Ho scritto i pezzi in collaborazione con i miei musicisti e il mio team di lavoro, di cui fa parte anche mio fratello John. Prima arriva sempre la musica, poi comincio a cantarci sopra e da lì iniziano le parole. Questa è stata una bella esperienza, perché nuova per me dato che prima facevo essenzialmente musica strumentale

Che differenza c'è tra scrivere il tuo materiale e collaborare con Vasco?

La differenza è la stessa tra il cucinare tu una cena e andare in un ristorante. Suonare con Vasco è bello, perché ti confronti con un pubblico diverso e molto ampio, poi ti nutri di sensazioni diverse. E’ normale che quando la musica invece è tua le emozioni siano altre

Hai collaborato con diversi artisti oltre a Vasco, anche di generi molto diversi. Di chi conservi il ricordo più bello e di chi quello più brutto?

Per fortuna ho sempre lavorato con persone fantastiche. Le uniche esperienze negative le ho fatte magari per un bus che funzionava

C'è qualcuno con cui non hai collaborato ma con cui ti piacerebbe collaborare?

Paul McCartney e Sting

Come vedi la scena musicale italiana dal punto di vista della musica dal vivo? C'è spazio per nuove band?

Stando sempre a San Francisco non conosco bene la situazione, ma ho avuto modo di conoscere dei musicisti di grande talento. Magari a causa della crisi gli spazio per suonare sono pochi, ma la scena mi sembra bella viva. Oltre a Vasco Rossi, io adoro gli Elio e le Storie Tese. Tra le giovani promesse uno degli artisti più interessanti credo che sia Vincenzo Pastano

Potresti suggerire qualche consiglio per chi suona?

Prima cosa secondo me non bisogna ascoltar solo chitarristi, ma anche altri strumentisti e cantanti. Poi fondamentale è suonare usando sempre il cuore, perché è solo da lì che viene la vera ispirazione

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