Qualche mese fa aveva provocato un po' di trambusto la vicenda di una prostituta romena malata di tubercolosi. Era scattato l'allarme per paura del potenziale contagio di clienti. Adesso tocca a un caso di una colf malata di lebbra.
Si tratta di una malattia infettiva e cronica, causata da un batterio che colpisce la pelle e i nervi periferici in vari modi e gradi, anche molto invalidanti. Anche se solo il suo nome evoca scenari apocalittici del passato oggi è una malattia curabile.
La donna che si è scoperta malata ha lavorato per tre anni per una famiglia di Cinisello Balsamo. E' arrivata in Italia nel 2006 e ha iniziato a insospettirsi quando ha visto alcuni sintomi sulla pelle. La diagnosi è arrivata dopo una visita dermatologica.
C'è voluto un po' di tempo prima che la malattia si manifestasse perchè la lebbra ha un periodo di incubazione molto lungo, in media fino a 5 anni.
L'anno scorso c'erano stati altri due casi nella nostra città, ma la lebbra in Italia è considerata una malattia rara. Nel 2008 sono stati scoperti in tutto diciotto casi: i più colpiti sono gli immigrati o le persone che hanno vissuto a lungo in zone dove la malattia è più diffusa (l'80% dei nuovi malati si concentra in India, Brasile, Bangladesh, Indonesia e Birmania). I casi in Lombardia, dal 2000 al 2007, sono stati 16.
Marco Cusini, dermatologo del Policlinico, ci tiene a tranquillizzare i cittadini dalle pagine del Corriere
"Il rischio di contagio è bassissimo diciamo che le condizioni igieniche e sanitarie del nostro Paese sono già sufficienti a scongiurare questa possibilità"
Saranno fatti test di controllo per le persone che sono state a contatto con lei, ma verranno fatti solo per precauzione. Anche perchè se la si scopre in tempi rapidi è più facile guarirne come ricorda Cusini
"La lebbra è una malattia polimorfa può presentare manifestazioni cliniche poco evidenti o poco chiare. In alcune forme la malattia può essere contagiosa, in altre no. Un'altra variabile è la carica batterica, che può essere molto forte o addirittura assente. Oggi gli accertamenti con la biologia molecolare ci permettono di avere una risposta univoca in pochi giorni"