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Amianto nelle case Aler, dopo lo scandalo di via Feltrinelli in via Russoli si continua a morire

Dovrebbe essere la prima opera da finanziare. Al più presto. Invece a quanto pare si nicchia. Mettendo a rischio la salute dei cittadini. Siamo in via Russoli, vicino alla fermata Romolo del metrò, dove ci sono le case popolari Aler.

Molti degli abitanti si sono "trasferiti" in un loculo del cimitero nel giro di poco tempo per colpa di un male terribile, il cancro ai polmoni. Causato con ogni probabilità dall'amianto. La presidente del comitato inquilini, Tina Monaco ha raccontato che la gente

"muore più del solito, negli ultimi mesi"

Nelle case Aler abitano 197 famiglie.

Un inquilino mostra al Corriere i documenti dell'Arpa

"Vede? Con questo documento l'Arpa certifica che i nostri palazzi sono rivestiti di amianto. Visto che all’Aler nessuno ci credeva, come se non fossero stati loro a costruire, abbiamo pagato le analisi. E guardi che qui si parla di amianto friabile. Il più pericoloso"

Il medico nel quartiere ha rilevato tra i pazienti del quartiere popolare di via Russoli un numero di casi di tumore al polmone doppio rispetto alla media degli abitanti delle vie adiacenti

"Non si tratta di un'indagine scientifica, certo. Ma il dubbio che l'amianto abbia una responsabilità in queste morti è più che giustificato"

Ma quello di via Russoli purtroppo non è un caso isolato. Gli alloggi Aler che devono ancora essere bonificati dall'amianto sono circa un migliaio e altri 1.500 si trovano nelle case popolari del Comune.

Per ora dovrebbero partire i lavori per i residenti dello stabile di via Feltrinelli 16 (di cui vi avevamo parlato), dopo la denuncia dello scandalo sui giornali e alla trasmissione Annozero.

Leonardo Cascitelli, direttore area tecnica di Aler assicura che per via Russoli sono stati stanziati 13 milioni di euro nel piano degli interventi 2009-2011. Nel 2009 dovrebbe essere fatto il progetto per la rimozione e l'intervento è previsto nel 2010.

Carmela Rozza del Pd esprime però le sue perplessità

"Per quanto riguarda il Comune, non si capisce perché la ragioneria non abbia ancora sbloccato i fondi per far partire i lavori. Il sindaco è responsabile della salute dei cittadini: dovrebbe intervenire in prima persona. Tanto più che il Comune ha appena incassato 155 milioni di euro proprio dalla vendita del suo patrimonio immobiliare. Ho dei seri dubbi che le promesse su via Russoli saranno mantenute. I fondi per la bonifica dovrebbero arrivare da un piano di vendite attualmente in corso. E le entrate sono tutte da verificare"

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