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Blitz al centro islamico di Viale Jenner, Abdel Hamid Shaari parla di accanimento e si arrende alla chiusura

C'è stato un vero e proprio blitz di vigili urbani e Asl nel centro islamico di viale Jenner per verificare le condizioni dello stabile e la messa a norma della struttura. E sono fioccate multe per diecimila euro.

Abdel Hamid Shaari, racconta che si tratta del "sesto, settimo controllo che riceviamo in pochi mesi"

La comunità quindi si sente presa di mira

"Sto pensando di chiudere la mensa e il negozio. Questi controlli mi sembrano un accanimento eccessivo. Siamo una onlus e diamo da mangiare a oltre cento persone. Trovo ingiusto ci he ci trattino come se fossimo un ristorante di lusso. Queste multe per noi sono pesanti, non possiamo permettercele. Se vogliono che chiudiamo, lo dicano: chiudiamo e le persone che vengono da noi a mangiare si rivolgeranno alle strutture del Comune che forniscono pasti"

Davide Boni della Lega ha commentato

"Bene che le istituzioni e le forze dell’ordine facciano il proprio dovere, effettuando sopralluoghi nel capoluogo lombardo per accertare l'idoneità di un luogo destinato ad ospitare quotidianamente centinaia di persone. Il fatto di avere riscontrato una serie di violazioni presso il centro islamico di Viale Jenner, conferma come questo luogo sia sempre stato utilizzato senza alcun rispetto delle  leggi vigenti in questo Paese. Lo stesso stabile era stato ultimamente trasformato anche in una sorta di 'ristorante' per i fedeli mussulmani, senza alcuna previa autorizzazione. A questo punto, nonostante i controlli già effettuati in passato, appare evidente la volontà di non adeguarsi alle nostre normative e ai regolamenti non solo igienico-sanitari ma anche urbanistici, rendendo a mio avviso inevitabile la totale chiusura del centro"

E in merito alle parole di Shaari

"Trovo comunque alquanto incomprensibile come, a fronte di violazioni accertate ai sensi di legge, qualcuno della comunità mussulmana si ostini a parlare strumentalmente di 'accanimento' nei loro confronti, fingendo di non comprendere la gravità della situazione e fomentando l'idea che vi sia una sorta di persecuzione nei confronti dei frequentatori del centro"

Abbiamo sempre seguito la vicenda della comunità da vicino, andando all'ultima preghiera in v.le Jenner (dove i musulmani avevano confermato che pregare in strada poteva essere un problema), poi eravamo andati all'unica preghiera (contestatissima) al Vigorelli e infine alla prima al Palasharp. Ma la vicenda della moschea per la comunità è ancora irrisolta nonostante le promesse dei mesi scorsi.

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