Eravate in tantissimi ieri collegati su Milano 2.0 per la diretta video dei funerali di Mino Reitano, tanti anche i vostri messaggi. Mino, il celebre cantante calabrese, è stato salutato da tutta la sua città, Agrate Brianza.
Era nato a Fiumara, in provincia di Reggio Calabria, nel 1944, e conquistò il successo nel 1968 con «Avevo un cuore (che ti amava tanto)» e «Una chitarra cento illusioni». Purtroppo una brutta malattia lo stava divorando da due anni, e ci ha lasciati a 64 anni nonostante fosse stato sottoposto a due interventi chirurgici. Lascia la moglie Patrizia e le figlie Giuseppina Elena e Grazia Benedetta.
Molti i ricordi dei familiari e amici accorsi alla cerimonia: tra gli altri Don Mazzi (che ha concelebrato la funzione), Mike Bongiorno, Adriano Celentano, Little Tony, Roby Facchinetti, Valerio Merola, Nicola di Bari, ma anche Memo Remigi e Shel Shapiro.
Tanta la commozione dei tanti fan e concittadini accorsi già nelle prime ore del pomeriggio, nonostante l'inizio della funzione fissato per le 15, e stipati contro le transenne. Noi abbiamo raccolto alcune delle loro emozioni e i loro ricordi e molti ci hanno raccontato di aver visto anche il suo matrimonio.
La chiesa era piena di fiori e campeggiava una sua immagine di molti anni fa, dove Mino era ritratto con un microfono mentre cantava. Proprio sulla sua voce e sul ruolo della sua musica per gli italiani, ma soprattutto, per i calabresi (e gli emigranti) sono stati incentrati un po' tutti i discorsi di ricordo. Sulla sua provenienza calabrese hanno messo l'accento soprattutto le personalità del suo paese d'origine e della regione.
Hanno ricordato la sua immagine pulita, qualche frase in calabrese che ha suscitato applausi e acclamazioni dei compaesani, le sue canzoni, alcune delle quali proprio dedicate alla sua terra e molto care a chi è partito anni fa dalla Calabria in cerca di fortuna in varie parti del mondo.
Molti dei commenti ai nostri post dedicati al cantante provengono infatti da Paesi come Germania, Svizzera o America, dove sono numerosissime le comunità di nostri connazionali.