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Ultimatum della Soprintendenza per i lavori dei parcheggi sulla Darsena: o si riparte o salta tutto

Dopo le proteste per il parcheggio di Sant'Ambrogio e gli annunci in pompa magna per ripartire in Piazza XXV Aprile la puntata odierna di "cantieri infiniti a Milano" tocca un altro punto caldo, la Darsena

Eravamo andati da alcuni negozianti che lavorano vicino ai cantieri dei parcheggi di piazza XXV Aprile a quelli di via Leoncavallo, ma a Milano ci sono molte altre zone interessate dai lavori pubblici interminabili, come viale Zara e piazza Piemonte. Alcuni negozianti al colmo della disperazione hanno anche scritto una lettera al Comune per chiedere una sorta di risarcimento.  

Ieri è partito l'ultimatum per il parcheggio sulla Darsena direttamente dalla Soprintendenza: la lettera è stata spedita ai costruttori del parcheggio interrato e al Comune.

L'architetto Alberto Artioli, come racconta il Corriere, scrive nella lettera

"Si prendano subito tutte le opportune iniziative per proseguire i lavori oppure si rimetta la Darsena nelle condizioni in cui è stata trovata. Perché lo spiazzo che fu porto è da oltre due anni in uno stato di estremo e inaccettabile degrado. La conca del Cinquecento e le Mura spagnole sono affogate da fango e sterpaglie. Ci sono rifiuti e siringhe lungo le sponde. E ancora, sul lungolago, la capanna di un senzatetto (ex galeotto dalla storia triste e strana) corredata da materasso, due sedie e una scrivania"

La convenzione per costruire il parcheggio (che ha 700 posti) è stata firmata il 23 settembre 2004. Ma il cantiere non è mai partito.

Sono stati conclusi solo i rilievi della Soprintendenza ai Beni archeologici, ma Comune e impresa costruttrice non hanno ancora trovato l'accordo sul progetto.

Lunedì ci sarà un incontro a Palazzo Marino, proprio per il rotto della cuffia visto che il Comune aveva promesso di sbloccare tutto entro la fine del 2008.

L'assessore ai Lavori pubblici, Bruno Simini si augura di trovare un accordo

"Siamo pronti a discutere la proposta dell'impresa e a definire l'intervento una volta per tutte. La città non può più aspettare e accettare questo sconcio"

Ecco qual è il problema: il piano urbano dei parcheggi assegna alla Darsena mille posti auto (700 a rotazione e 300 per residenti). Il Comune vuole la costruzione di 700 box a rotazione e nessuno in vendita agli abitanti.

Intanto che loro si mettono d'accordo la Darsena è diventata un immondezzaio, dove abitano roditori di ogni sorta e senzatetto. Ma se alziamo un po' lo sguardo ci accorgiamo che c'è qualcuno che è ben contento se i lavori non ripartono. E sono proprio i costruttori stessi, che guadagnano con la pubblicità che campeggia sugli enormi cartelloni che sovrastano il cantiere. Praticamente più dura il cantiere più si guadagna. I soldi finiscono metà ai costruttori e metà al Comune, ma pare che quest'ultimo non riceva tutti i soldi che dovrebbe.

Proprio per evitare "furberie" la Soprintendenza non è più intenzionata a concedere proroghe per la concessione della pubblicità.
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