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Allarme reale per la Prima della Scala, solo pochi orchestrali hanno firmato l'accordo

La situazione è davvero seria, la Prima della Scala è davvero in pericolo. La Fials conferma lo sciopero per il Don Carlo del 7 dicembre. Entro lunedì la Scala dovrà decidere se cancellare lo spettacolo.

Nessuno si sbilancia viste le posizioni poco concilianti

"Questo è il momento di spegnere i riflettori. Perché qui non si tratta di veder prevalere una parte sull'altra. La speranza è che alla fine a vincere siano il teatro e la città"

La Sovrintendenza aveva lanciato agli orchestrali un ultimatum invitandoli a firmare il contratto. Ma le lettere firmate sarebbero molto poche. Gli altri lavoratori della Scala non sono d'accordo con loro e li prendono in giro dando loro delle "sanguisughe".

Se saltasse la Prima il teatro perderebbe oltre due milioni di euro. E con una perdita del genere il bilancio andrà in rosso. E quindi saranno tutti a pagare perla protesta.

La prova generale del Don Carlo è il 3 dicembre e, se lo sciopero del 7 fosse confermato, la Prima diventerebbe lo spettacolo per gli studenti in programma il 4 di dicembre.

Ma oltre agli orchestrali che scioperano ci si sono messi anche i ballerini. Il motivo della protesta è l'esito del Con­corso internazionale per ballerini e bal­lerine, che si è tenuto il 23 e 24 novembre scorsi. Dovevano essere selezionati 15 ballerini di fila ai quali sarebbe andato un contratto a tempo indetermi­nato. La commissione però avrebbe giudicato idonei solo 7 candidati, già interni al Teatro, su oltre 100 partecipan­ti.

I ballerini ora sperano in un concorso riservato agli interni del teatro.

Intanto il problema del teatro milanese è arrivato fino a Roma dove è stata fatta un'interrogazione parlamentare.

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