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Il sindaco di Verona Flavio Tosi parcheggia l'auto in zona vietata e viene multato. Ma la multa gli viene "abbuonata" da Roma

Chi sbaglia paga si dice. Anche se lo sbaglio è commesso in buona fede. Lo sanno bene i multati Ecopass, cittadini (e non) a cui sono state recapitate decine e decine di multe per uno stesso errore, ovvero quello di aver transitato in una zona a traffico limitato.

Anche un "primo cittadino" può sbagliare: sabato intorno alle 18.30 viene trovata un'Audi A6 parcheggiata in sosta vietata, tra via Verri e via Montenapoleone. Finestrini oscurati, paletta del ministero dell'Interno sul parabrezza.

Ma l'auto è sospetta perchè quella zona è "sensibile" e costantemente monitorata contro terrorismo e rapine, per cui partono immediatamente tutte le verifiche. Polizia in moto, agenti in divisa e in borghese pattugliano e cominciano a indagare. Durante i controlli spunta un nome: l'auto è del sindaco leghista di Verona, Flavio Tosi.

Tosi si scusa subito per il procurato allarme: "Mi dispiace, è stata solo una leggerezza".

Il sindaco è conosciuto per le sue posizioni e per alcuni provvedimenti che ha adottato nel comune di Verona, come la chiusura di un campo nomadi, lo sgombero di una scuola occupata abusivamente dal centro sociale La Chimica e il taglio di alcune spese inutili come la rinuncia all'auto blu.

Verona inoltra è stata una delle prime città che hanno varato una norma anti-prostituzione (Milano ha seguito subito l'esempio) e ha vietato anche di consumare cibo vicino a monumenti cittadini, di gettare rifiuti per strada, di imbrattare gli edifici, di consumare bevande alcoliche in alcuni luoghi del centro e nei vari giardini pubblici. Milano ha da poco varato ordinanze molto simili.

Il sindaco Tosi ha la scorta e per questo aveva la paletta del ministero dell'Interno, ma per il parcheggio in zona vietata è scattata una multa.

Senonchè dopo un paio di telefonate a Roma la multa è stata tolta.

Il blogger ScheggediVetro pensa che sia stato un atto della "casta" mentre i cittadini le multe devono pagarsele, anche se ricevute per un errore in buona fede.

Alla faccia dei multati Ecopass.

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