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Cantieri infiniti: tanti danni per abitanti e negozianti ma affari d'oro per i costruttori che guadagnano dalla pubblicità

I cantieri infiniti della città provocano notevoli danni e sono una bella gatta da pelare per il Comune di Milano. Anche perchè spesso vanno avanti così tanto che nella zona si ripercuotono inevitabilmente le conseguenze delle lungaggini, se non veri e propri danni oggettivi dovuti allo stato di abbandono di alcuni cantieri.

Notissime le situazioni di piazza XXV Aprile, via Leoncavallo, viale Zara e Piazza Piemonte tanto per fare qualche nome. Alcuni negozianti avevano chiesto persino un "risarcimento" per tutti i disagi che hanno dovuto affrontare. Alcuni cantieri avevano provocato perplessità anche in vista dei futuri cantieri Expo, che si teme vadano a complicare una situazione già compromessa.

Però forse forse c'è qualcuno che riesce a farci qualche soldino: sono i costruttori stessi, che guadagnano con la pubblicità. Più dura il cantiere più si guadagna.

I soldi infatti finiscono metà ai costruttori e metà al Comune.

Il Corriere fornisce le cifre di questo business:

– largo Gavirate, cantiere aperto dal 2005, non una pietra spostata, un'indagine della magistratura, incasso pubblicitario intorno ai 50 mila euro (è in zona non redditizia)

– XXV Aprile, oltre 2 anni di ritardi per vari motivi, la pubblicità vale un milione di euro l'anno

– piazza Meda (lentezze dovute a scoperte archeologiche che erano prevedibilissime), intorno a 225 mila euro

Ma pare che il Comune non incassi tutti i soldi che dovrebbe avere dai cantieri. L'assessore Maurizio Cadeo ha deciso di muoversi con i suoi dirigenti

"Ora abbiamo un piano degli impianti che non si faceva da 15 anni, così come un nuovo regolamento sulla pubblicità, che porterà ordine in tutto il settore e soprattutto procedure più efficaci"

Il consigliere dei Verdi Enrico Fedrighini si augura che si faccia chiarezza al più presto.

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