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La proposta dell'assessore Giampaolo Landi di Chiavenna contro le dipendenze (fumo e gioco): tassiamole

Una proposta provocatoria dell'assessore alla Salute del Comune Giampaolo Landi di Chiavenna per contrastare la dipendenza da nicotina e da gioco d'azzardo: tassare sigarette e videogiochi. In realtà però, come lui stesso confessa, si tratta solo di un'idea

"Non ne ho ancora parlato col sindaco. In questa prima fase la mia vuole essere soprattutto una provocazione per richiamare l'allarme su un fenomeno drammatico"

Per quanto riguarda la lotta contro il fumo Landi vorrebbe mettere una specie di tassa di un euro a pacchetto

"Valutiamo almeno la realizzabilità del progetto. Anche perché a New York il prezzo del pacchetto di sigarette portato a nove dollari ha ridotto del sette per cento il fumo tra i giovani"

Idem per quanto riguarda il videopoker, altra priorità da combattere secondo l'assessore. Se la proposta venisse accettata nelle casse del Comune entrerebbero 120milioni di euro.

L'assessore in verità si dice molto preoccupato dei dati che riguardano il fumo a Milano. In una città che già intasa i polmoni con smog e pm10 il 24% della popolazione adulta della Lombardia accende almeno una sigaretta al giorno.

Anche se dall'entrata in vigore della legge Sirchia sono calati i fumatori sono ancora molti, specialmente le donne. Infatti le fumatrici milanesi sono quasi il 20% della popolazione (la media italiana è del 17%).

A gennaio riportavamo che

"Milano è la città in cui si fuma di più" – ha dichiarato il professor Gianni Ravasi, presidente della Sezione Provinciale di Milano della LILT. E’ dunque fondamentale non abbassare la guardia. Ed è per questo motivo che la Lega contro i Tumori, da anni impegnata nella lotta al fumo, propone nei suoi Centri Antifumo percorsi di disassuefazione che hanno lo scopo di dissuadere dall'abitudine del fumo attraverso una metodologia psicologica comportamentale che si serve anche di terapie di gruppo rigorosamente guidate da specialisti in problematiche legate al tabagismo. Da soli non tutti riescono a smettere di fumare e diventa importante sapere di poter contare sul supporto di esperti che aiutano a superare la dipendenza psicologica dalla sigaretta.

Ecco i dati di un'indagine della Doxa in merito:

– in Italia si è passati da una media di 13 sigarette al giorno (2006) a 15 (2008)

– in Italia fumano 12 milioni di persone: 1milione e 200mila giovani tra i 15 e i 24 anni (30,3% maschi e 17,5% femmine)

– sono 130mila i fumatori tra i 15 e i 17 anni

Non stiamo a elencare i rischi per la salute che ormai tutti conoscono (e che se siete fumatori non volete sentirvi ripetere). Ci sono anche da considerare costi altissimi per la sanità pubblica (e qui qualcuno dirà: "allora perchè lo Stato ha il monopolio dei tabacchi?")

"I soli costi ospedalieri correlati al fumo attualmente rappresentano l’8 per cento della spesa sanitaria nazionale (5,7 miliardi di euro) e lo 0,47 per cento del nostro Prodotto interno lordo, a cui vanno aggiunti i costi di cure domiciliari e giornate lavorative perse. In totale, 500 euro di spesa ospedaliera annua per ogni singolo fumatore e circa sei miliardi di euro complessivi"

Non c'è solo la Lilt in prima linea nella lotta contro il fumo: dal 30 ottobre al 14 novembre davanti al Castello Sforzesco ci sarà una installazione didattica che mostra e illustra i danni del fumo. L'iniziativa si chiama "No smoking be happy" ed è a cura della Fondazione Umberto Veronesi. La campagna è rivolta soprattutto ai genitori, per dare il buon esempio ai figli.

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