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Sciopero generale e occupazione delle scuole: quell'arte del cazzeggio che fa bene ai vostri figli

Allora, partiamo da un presupposto, questo post non vuole entrare nel merito del decreto Gelmini e delle proteste, ma vuole analizzare tutto ciò che sta accadendo attorno a queste convulse giornate nelle scuole milanesi. Vi parlerò dei licei, non delle università. E in maniera provocatoria.

Mi metto nei panni di un genitore che si ritrova un figlio con la scuola autogestita o occupata. Provo ad immaginare le diverse scenette che si stanno vivendo in questi giorni nelle case degli italiani.

Vedo genitori con il figlio (magari un po' troppo esaltato, ma è l'età) convinto della protesta che snocciola dati su dati per convincervi della malignità del decreto. Il comunistello vi inviterà a sostenere la sua protesta. Sostenetelo, magari senza dare troppo peso alle sue parole, se riuscite ridimensionate i castelli di sabbia che si è creato: non riuscirà a cambiare il mondo. Però sostenetelo.

Vedo genitori con il figlio che vuole andare in classe a tutti i costi (sì, lo so, sono pochi i casi) ma che viene puntualmente insultato dai compagni di classe che si danno al cazzeggio libero nei corridoi o che con più coscienza si riuniscono nei collettivi. Sostenetelo, ditegli che la sua scelta è giusta, ma invitatelo anche a partecipare da spettatore alla protesta non appena si presenterà l'occasione.

– Vedo genitori terrorizzati dall'idea che il figlio possa vagare tra gli anarchici corridoi di una scuola occupata. Spinelli a non finire e fiumi di birra. Magari mi si mette pure a trombare nelle aule. State tranquilli, se non ha mai fumato non lo farà durante l'autogestione/occupazione, se ha già fumato non sarà la protesta a farlo cadere nel tranello. Se vuole appartarsi con l'amichetto o l'amichetta forse l'occupazione è l'occasione buona, è vero, ma lì vedete di intervenire secondo coscienza. Comunque sia sostenetelo.

Vedo genitori esaltati che aizzano i figli spingendoli a vivere un nuovo '68. Non c'è un nuovo '68, fatevene una ragione, i tempi sono cambiati. Fatevi sostenere da qualcuno che possa ricondurvi alla ragione. Magari chiedete aiuto a vostro figlio.

In realtà si potrebbero scorgere tante altre scenette, magari potete scrivere voi stessi la vostra esperienza nei commenti qui sotto. La pappardella qui sopra era solo per introdurre una semplice – e personale – riflessione.

Comunque la pensiate tenete a mente che un'occupazione o un'autogestione possono solo far bene a vostro figlio. Sono un momento importante. Lasciate per un attimo da parte le ideologie, i credo, le ragioni della protesta e argomenti connessi – come del resto vi dicevo ad inizio post – e concentratevi sull'impatto che hanno questi giorni sulla crescita di vostro figlio.

Sarà una delle prime occasioni per crearsi una propria coscienza, sarà magari un'occasione di puro cazzeggio, ma si sentirà protagonista della propria vita: la scelta di aderire all'occupazione – sia per ideologia che per voglia di divertirsi – è comunque indice di un punto di rottura che responsabilizza, almeno che vostro figlio non abbia nemmeno un minimo di coscienza.

Sarà una delle prime occasioni per sentirsi padrone di un sistema che solitamente lo rende schiavo – a suo modo di vedere -; per un attimo potrebbe anche aumentare la sua autostima facendo, creando, proponendo.

Sarà una delle prime occasioni nelle quali vostro figlio si sentirà rapito da un vortice di eccitamento che provoca il proibito. A meno che il soggetto non sia un delinquente nato, nel caso mi spiace molto per voi.

Insomma, le occupazioni sono sempre un momento di crescita, di socializzazione, sono un microcosmo che si sviluppa lontano dalle imposizioni di insegnanti e genitori. Un microcosmo che dura poco, una Second Life limitata. Viverlo da partecipanti attivi o da fancazzisti poco conta, è comunque un momento di vita non convenzionale.

Lasciate che i vostri figli vivano questi momenti.
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