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Il Bie "sgrida" la Moratti per i ritardi del decreto Expo. Ultimatum il 2 dicembre

UPDATE! h. 14.30
IlGiornale riporta che "la firma del premier sul decreto è stata apposta ieri in tarda serata, prima che partisse per Pechino dove partecipa al vertice euroasiatico dell'Asem".

UPDATE!
Il ministro degli Esteri, Franco Frattini ha dichiarato che il decreto ''lo avremo certamente entro il 2 dicembre. Ci sono dei problemi tecnici che si stanno risolvendo, problemi riguardo alla compatibilità finanziaria, ma non credo ci siano ulteriori difficolta".

Era nell'aria anche se si nicchiava. Ieri è arrivato prorompente il rimprovero della Bie (Bureau international des expositions) per bocca di Jean-Pierre Lafon, il presidente. Lafon infatti ha duramente criticato il notevole ritardo per la firma del decreto sulla governance dell'Expo 2015.

Era solo questione di tempo: prima per "colpa" dei litigi sul ruolo di Paolo Glisenti e poi per "colpa" delle altre questioni italiane urgenti, poi per "colpa" della crisi delle banche e, dulcis in fundo, per "colpa" del disinteresse del ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Ora il Bie comincia ad allarmarsi.

Secondo le ultime notizie pare che il decreto sia già stato firmato da Silvio Berlusconi, ma non sarebbe ancora operativo. Per cui ora scatta l'ultimatum per il 2 dicembre.

A quella data infatti ci sarà un'assemblea generale del Bie, e se il decreto non ci sarà "we have a problem".

"Aspettiamo il decreto del presidente perchè si deve partire con le infrastrutture. L'Expo è una grande sfida, e non c'è troppo tempo con sette anni. E adesso non ci sono più sette anni ma sei anni e mezzo. L'Expo sarà per l'Italia una grande sfida perchè sarà l'edizione dopo quella di Shanghai del 2010, e la Cina la preparerà con tutti gli sforzi che ha già dimostrato per le Olimpiadi. E' una sfida per l'Italia questa organizzazione dell'Expo, e non c'è troppo tempo. Rimangono solo sei anni e mezzo per preparare l'esposizione universale, e non sono troppi. Per questo il segretario generale del Bie ha chiesto un incontro con il ministro degli Affari esteri alla fine del mese e aspettiamo la risposta del presidente del Consiglio dei ministri, per avere il decreto"

La Moratti ovviamente si è subito attaccata al telefono per sollecitare Roma.

"Io mi auguro che il decreto arrivi rapidamente. Tra l'altro c'è una richiesta ufficiale reiterata da parte del segretario del Bie a un incontro con il ministro Frattini e anche con il presidente Berlusconi. Sono certa che il presidente risponderà a questa richiesta di incontro che il Bie ha inviato ufficialmente al presidente del Consiglio. Ci auguriamo di poter partire rapidamente con la società perchè solo con la società possiamo far partire quegli interventi infrastrutturali che sono importanti per poter realizzare nei tempi tecnici necessari il sito Expo"

Filippo Penati ha commentato le affermazioni di Jean Pierre Lafon

"Io pensavo che il tempo fosse già scaduto"

Intanto il sindaco rassicura che

"stiamo portandoci avanti per essere pronti ai nastri di partenza. Quando ci sarà la società partiremo a mille all'ora. Milano nel frattempo sta lavorando su tre fronti"

I tre fronti sono

1. il lavoro con la Regione

"Noi partecipiamo al tavolo convocato dal presidente Formigoni per il 30 ottobre, un tavolo con la presenza del governo, e stiamo lavorando con la Regione per tutte quelle delibere che sono di competenza della nostra giunta e del nostro consiglio e della giunta e del consiglio della Regione, per portarci avanti e essere pronti per il giorno in cui potremo partire con la società: allora partiremo con un percorso progettuale già fatto"

2. gli accordi con le altre città italiane in vista dell'evento (come è già stato fatto con Firenze)

"Abbiano firmato accordi con 40 città, che prevedono un percorso comune da qui a Expo e durante i sei mesi dell'Esposizione, in modo che tutte le città possano beneficiare di Expo, sia attraverso la partecipazione diretta sia attraverso la possibilità di offrire ai 29 milioni di visitatori attesi le eccellenze delle diverse città"

3. i progetti internazionali

"si tratta di 450 progetti con 150 paesi e moltissimi sono già finanziati grazie all'aiuto fondamentale del sistema bancario e delle imprese, grazie alla nostra cooperazione e alla cooperazione dei ministeri con cui stiamo lavorando e all'apporto del sistema privato"

Si attendono segnali da Roma.

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