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L'autopsia non scioglie i dubbi sulla morte di Ariberto Necchi della Silva. Si attendono gli esami tossicologici e quelli del Ris

L'autopsia sul cadavere di Ariberto Luigi Maria Necchi Villa della Silva, il 49enne imprenditore e giornalista trovato morto martedì non chiarisce i dubbi che avvolgono il suo decesso (foto CronacaQui).

Secondo gli esami l'uomo è morto tra le 24 di domenica 5 e le 2 di lunedì 6 ottobre. Si riducono così le tempistiche inizialmente ipotizzate

Dopo essere uscito per andare a messa, come aveva detto alla moglie, è scomparso nel nulla. Doveva arrivare alla parrocchia di San Luca in via Ampere, come faceva altre volte. Alle 19.21 avrebbe risposto al telefono a un amico: hanno parlato di lavoro, del progetto di un libro a quattro mani. Poi il nulla. Il cellulare ha continuato a suonare a vuoto fino a quando si è scaricato.

Ma il problema è che la morte risale a lunedì pomeriggio. La denuncia era scattata lunedì mattina: la moglie era andata dai Carabinieri a segnalare la sua scomparsa e subito si è pensato a un rapimento, vista la sua posizione, le sue abitudini e il suo lavoro.

La cosa certa è che l'uomo era in un posto distante da casa e distante dall'ufficio.

L'uomo infatti era titolare della Della Silva Communications Consulting.

Martedì prossimo verranno fatti esami tossicologici: di sicuro Necchi è morto per infarto, era cardiopatico, ma si vuole escludere che l'infarto sia stato causato dall'uso di qualche sostanza.

I carabinieri di Milano invieranno ai Ris di Parma i reperti che sono stati raccolti durante i rilievi di rito sul luogo del ritrovamento del corpo. Si cerca di capire anche se Necchi sia entrato nei locali del centro massaggi gestito da cittadini cinesi in via Pompeo Cambiasi 3.

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