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Cantieri infiniti: gli scavi non vanno avanti e se proseguono danneggiano gli edifici circostanti. Non c'è pace

Come se non bastasse, oltre ai disagi, i cantieri infiniti si mettono anche a provocare danni. L'argomento ritorna di nuovo dopo pochi mesi dall'ultima volta.

Ci mettiamo per un attimo nei panni dei negozianti di Milano che hanno da mesi o da anni un cantiere davanti alla saracinesca. Più volte ci siamo occupati della questione dei cantieri infiniti della città. Tra i parcheggi di piazza XXV Aprile e di disagi di via Leoncavallo (in foto la situazione a giugno). Senza dimenticarsi chi ha un'attività in viale Zara. Piazza XXV Aprile, dove eravamo stati più volte è ancora una voragine.

I lavori hanno infatti danneggiato moltissimi negozianti nelle zone in cui i lavori proseguono. Tanto che poco fa avevano chiesto un "risarcimento"

E ora dell'Expo ci saranno cantieri su cantieri che apriranno: i negozianti sono preoccupati e chiedono sgravi fiscali per le attività vicine ai lavori pubblici. E insieme hanno preparato una lettera da inviare al sindaco e la prossima settimana verranno raccolte le firme per far partire la richiesta. I primi a muoversi sono i negozianti di piazzale Lagosta e dintorni, anche per conto di quelli di piazza XXV Aprile e scrivono:

"I lavori della linea 5 hanno da mesi sconvolto la zona. Siamo quindi a richiederle a nome di tutti i commercianti gravemente danneggiati un suo intervento perché dopo Comuni come Monza e Bergamo, anche a Milano si possano applicare provvedimenti che aiutino il commercio di vicinato a superare le difficoltà"

Alcuni negozianti li avevamo anche raggiunti e intervistati. Ma a quanto riporta il Corriere non sono solo i commercianti ad essere danneggiati dagli eterni cantieri dei parcheggi.

Alcune case degli abitanti delle zone con cantieri hanno riportato alcuni danni strutturali in seguito ai lavori. Ad esempio è stata danneggiata la casa di Valentina Crepax, nipote del famoso disegnatore Guido.

"Un bell'appartamento al primo piano di un palazzo in piazza Novelli, affacciato su uno scavo profondo ormai 17 metri per la costruzione di un box sotterraneo. Le piastrelle sono state sistemate nel 2007. Pochi mesi dopo, nel momento dello scavo, le vibrazioni che scuotevano il palazzo hanno aperto lunghe fratture nella casa"

Il problema sarebbe la scoperta dell'elettrodotto che passa proprio sotto l'asfalto. Le vibrazioni hanno anche fatto cedere un pilastro, inclinando un muro nella guardiola dell'autorimessa accanto al cantiere, provocando anche danni nelle cantine. Un disastro unico insomma. I tempi del cantiere, ciliegina sulla torta, si allungano fino a febbraio 2011.

Non è la prima volta che gli scavi per costruire box sotterranei danneggiano anche le abitazioni circostanti (Via Ampère e Piazza Cardinal Ferrari infatti hanno riportato danni simili).

Problemi toccano anche a piazza Piemonte, dove un palazzo ha una crepa molto visibile.

In altri cantieri invece, dove i lavori sono interrotti, crescono addirittura delle piante: il Corriere mostra una foto del cantiere di S.Ambrogio dove sono nati dei pomodorini.

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