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Più equilibrato il decreto Expo secondo Berlusconi: niente strapotere di Glisenti e più spazio alla Regione

Giusto il tempo di festeggiare in santa pace il suo compleanno ieri nella sua casa di Lesa sul lago Maggiore e poi subito al lavoro. Ieri Silvio Berlusconi ha promesso che oggi si sarebbe messo a studiare il decreto Expo visto che ormai si è conclusa la vicenda Alitalia dopo mille colpi di scena (foto Corriere).

In sospeso da mesi il decreto "è ormai pronto, a giorni lo pubblicheremo". Son passati però sei mesi dall'assegnazione dell'Esposizione e questo ritardo assurdo (senza contare gli intoppi che le infrastrutture hanno subìto nel corso dei mesi, ultima in ordine di tempo la Tem) causato da lotte intestine e litigi per le poltrone rischia di compromettere il buon esito dell'evento.

Anche il ministro La Russa è convinto che sia giunto il momento giusto per affrontare questo annoso problema. Si parla del primo CdM di ottobre.

"Le energie di chi doveva sbrogliare questa matassa erano occupate per 24 ore al giorno da Alitalia. Da oggi la priorità sarà l'Expo. Settimana più o settimana meno di tempo ce n'è, sarebbe sbagliato partire male"

Berlusconi sin dall'inizio era piuttosto perplesso sulla figura di Paolo Glisenti come amministratore unico (tra l'altro fortemente osteggiato dal governatore della Regione Roberto Formigoni. E siccome la Regione ha l'ultima parola sulle infrastrutture…). Glisenti è sempre stato voluto dalla Moratti che è arrivata ai ferri corti anche con il Governo e con il premier stesso per avere quello che voleva.

Che forse non avrà perchè, nonostante si sia recata ad Arcore per parlare personalmente con Berlusconi, scatenando le ire di Penati, il premier ha stabilito una governance "più equilibrata".

"E' giusto che Letizia Moratti abbia la mano migliore, se Milano ha ottenuto l'Expo è merito suo. Ma è anche giusto che Formigoni, visto che partecipa alla società per il 20% possa esprimereuna persona di sua fiducia nel consiglio d'amministrazione"

E quindi Glisenti?

"Sarà l'amministratore delegato, nell'ambito del consiglio di amministrazione"

Quindi non sarà l'unico amministratore di una vera e propria fortuna che ammonta a 4 miliardi di euro. Come voleva il sindaco e commissario straordinario dell'Expo.

Il deputato del Pd Vinicio Peluffo ha commentato sarcastico che l'Expo rischia di diventare "il più grande ingorgo della storia dell'umanità", come conferma ad Affaritaliani in un'intervista.

Non bisogna scordarsi prima di tutto delle infrastrutture, che hanno bisogno di soldi e tempo per essere realizzate, ma soprattutto del pericolo di infiltrazioni mafiose negli appalti per costruirle e per edificare anche le altre strutture necessarie all'Expo. Su quest'ultimo punto, nonostante l'interrogazione parlamentare in merito di qualche giorno fa, non c'è ancora una commissione di vigilanza.

Basteranno sei anni e mezzo per fare tutto?

Penati ovviamente denuncia il grave ritardo dovuto a scelte sbagliate "che generano pasticci istituzionali".

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