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Paura per il colera a Milano, muore un egiziano. Per gli esperti però non c'è pericolo

Il colera rievoca memorie ataviche di epidemie che decimavano la popolazione, un po' come la celeberrima peste del Manzoni. Ma con le moderne condizioni igieniche e sanitarie ci eravamo scordati di alcune malattie che forse hanno visto solo i nostri nonni (anche se l'ultima epidemia registrata di colera avvenne 35 anni fa a Napoli).

Avevamo già parlato del caso della prostituta malata di tbc e del pericolo di contrarre malattie "scomparse" in seguito a frequentazioni "a pagamento" o viaggi nei paesi esotici senza le dovute precauzioni. Non è il caso di allarmarsi ma oggi arriva la notizia di una morte, appunto, di colera

Un egiziano di 54 anni è morto due giorni fa in un ospedale milanese, ed era rientrato dopo tre settimane di vacanza dall'Egitto, dove presumibilmente ha contratto l'infezione.

Sono immediatamente scattate le misure di allerta della Asl dopo la diagnosi degli infettivologi, con profilassi sia per il personale che per tutti coloro che sono stati a contatto con il paziente (anche sul volo aereo). Ma non è il caso di allarmarsi.

Anche perchè l'uomo aveva anche patologie renali che forse hanno contribuito a ucciderlo. Gli infettivologi inoltre hanno scoperto che il vibrione (il batterio che causa la malattia) "non era di tipo 01 né 136", ovvero i batteri che sono considerati responsabili di epidemie.

L'ultimo caso di colera in città si è registrato nel 1995 e anche allora era stato colpito un immigrato. Bisogna comunque stare attenti quando si fanno viaggi nei luoghi a rischio di contagio, dove la malattia non è completamente scomparsa.

Il colera è una malattia infettiva del tratto intestinale, caratterizzata dalla presenza di diarrea profusa e vomito che provocano pericolosa disidratazione. E' causato da un batterio (il Vibrio cholerae). Chi ne è colpito passa da uno stato asintomatico ad uno di diarrea profusa, in assenza di dolore, che compare dopo 24-48 ore di incubazione. Il malato presenta sete, debolezza, ottundimento dello stato sensorio, ipotensione e tachipnea. La cute e le mucose sono asciutte. La perdita di potassio può determinare lo sviluppo di crampi muscolari.

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