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Panico per una prostituta malata di Tbc: oltre ad Hiv ed epatiti ricompaiono le malattie "scomparse"

Niente quartiere a luci rosse in città, figurarsi i controlli sanitari sulle lucciole. Eppure servirebbero: è scattato il panico alla notizia che è stata ricoverata una prostituta romena malata di tubercolosi.

Una sua coinquilina ha subito chiamato l'ospedale in quanto la ragazza tossiva sangue, e quindi la malattia era già in fase avanzata. La donna è in cura ma è scattato l'allarme in quanto è impossibile quantificare quanti clienti abbia avuto e potenzialmente contagiato da quando si è ammalata.

Oltre alle malattie del mestiere "classiche" come Hiv (30mila sono i sieropositivi) ed epatiti adesso vanno ad aggiungersi malattie diffusissime in passato ma completamente sconfitte nel nostro Paese come sifilide (248 i casi di sifilide nel 2007 in Lombardia soprattutto fra giovani, segno del mancato uso del preservativo), gonorrea e appunto tubercolosi che possono essere contratte frequentando prostitute. E spesso a quanto risulta dalle ricerche, sono molti i clienti che chiedono di non usare precauzioni contro le malattie veneree, offrendo anche un compenso maggiore. La tubercolosi invece si trasmette per via aerea quindi è molto pericolosa.

Vi avevamo riportato che sono oltre centomila i milanesi che sono andati con una prostituta una o più volte. E in gran parte (70%) sono uomini sposati, che rischiano con il loro comportamento di infettare le loro compagne ignare nel caso contraggano una qualche malattia.

Proprio ieri su Affariitaliani erano apparsi i prezzi del sesso "low-cost" che si sta diffondendo in città. 15-20 euro per le prostitute cinesi che battono le nigeriane per la "convenienza" dato che il prezzo di queste ultime è di 50 euro sulle strade di Milano e di 30 euro in provincia. La prostituzione "bianca" in appartamento invece costa circa 100 euro.

L'assessore alla Salute, Giampaolo Landi di Chiavenna ha dichiarato che sono più di ottanta i casi di immigrati inviati al centro di Villa Marelli (che si occupa proprio di tubercolosi) per i controlli nelle ultime due settimane. Secondo l'assessore inoltre bisogna intervenire rilasciando un certificato medico alle prostitute. E anche se ci fosse una emersione dal lavoro nero non sarebbe male. Quindi no agli eros center, ma sì a case dove operano 2-3 persone che pagano le tasse e vengono controllate dal punto di vista sanitario. Landi ha scritto anche  una lettera ai ministri delle Pari opportunità Mara Carfagna e al ministro dell'Interno Roberto Maroni preoccupato perché il disegno di legge del governo sul tema prostituzione è scomparso dall’agenda.

La tbc colpisce soprattutto gli immigrati (i due terzi del totale) tra i trenta e i trentacinque anni. C'è anche però una quota di italiani over 50. Le persone a rischio sono quelle che vivono a contatto con il contagiato per cui  in questo caso rischierebbe di ammalarsi di tubercolosi più la coinquilina che i clienti della prostituta, ma non è possibile escludere una percentuale di rischio anche per loro. E se qualcuno di loro si è ammalato c'è il rischio anche per i suoi familiari. Una vera e propria estensione a macchia d'olio.

Per approfondire il tema della prostituzione riguardatevi il nostro reportage, girato per le strade di Milano con due guide d'eccezione: Daniela Santanchè e Adelina, una ex prostituta albanese uscita dal racket e che ora cerca di salvare altre ragazze.

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