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Rischio black out e caro-petrolio, provvedimenti contro gli sprechi e meno aria condizionata

Austerity, austerity! Il caro-petrolio comincia ad avere i suoi effetti anche in Comune. Si toccano proprio tutti i settori.

L'Atm ha chiesto ai suoi autisti di evitare accelerazioni e usare una guida più "confortevole" in modo da cercare di risparmiare il 4% di carburante, mentre ai semafori sono state sostituite le lampadine con dei led che consumerebbero l'80% in meno di elettricità. Inoltre tutti i presidenti delle società municipalizzate sono convocati il 9 luglio a Palazzo Marino per studiare un piano di risparmio energetico in modo da risparmiare su bollette, consumi di carburante e creare meno inquinamento. 

Ma questo è il meno.

Si lancia in coro un appello alla cittadinanza per l'utilizzo sensato e ragionato dei condizionatori. Che in effetti rinfrescano all'interno, ma contribuiscono a creare una cappa di calore infernale all'esterno.

Da quando è arrivato questo caldo africano i contatori stanno girando velocemente fino a 1450 Megawatt, anche se per ora non si è raggiunto il picco massimo di 1540 Megawatt, ma siamo lì. Letizia Moratti potrebbe decidere di limitare la climatizzazione degli uffici, ma anche le altre aziende dovrebbero fare la loro parte, come Atm (con la sostituzione dei bus a gasolio con mezzi ibridi), A2A (per il potenziamento del teleriscaldamento), Sea e Mm (l'acquedotto dovrebbe passare da una rete di pompe elettriche a una rete di pompe a energia solare). La Provincia invece ha già avviato una serie di provvedimenti come il mutuo a tasso zero per la ristrutturazione "più verde" delle case.

In Regione e in provincia già si cerca di limitare l'utilizzo dell'aria condizionata, tenendo la temperatura a non meno di 24 gradi d'estate e non più di 21 gradi d'inverno. Bisognerebbe limitarsi ad accenderla nelle ore più calde, evitando sbalzi di temperatura troppo violenti e pulire i filtri.

Secondo Luca Mercalli su Repubblica: "è assurdo che ci si debba vestire come d'inverno entrando in edifici-frigoriferi, meglio sarebbe abbandonare giacca, camicia a maniche lunghe e cravatta. Poi ci sono gli sprechi intollerabili, come i negozi con le porte spalancate e il fiotto d'aria fredda che si riversa in strada: tanto la bolletta la pagherà il cliente".

Il problema infatti non è limitato agli uffici comunali e privati, ma anche ai negozi, tanto che molti potenziali clienti in abiti estivi e leggeri non entrano in alcuni negozi del centro per il troppo freddo interno.

Intanto sono da registrarsi dei black out a causa del sovraccarico della rete elettrica: venerdì è toccato all'Isola, corso Italia e Primaticcio, sabato sera è saltata la luce in Piazza Duomo e via Manzoni invece ieri sono rimaste al buio Ticinese e via Rembrandt.

Per oggi sono stati previsti distacchi concordati con l'Autorità per l'energia in caso di sovraccarico a Loreto (13.30-15), Ripamonti (12-12.30) e Ticinese (12-13.30), evitando le aree ospedaliere e le case dei malati sottoposti a terapia domiciliare. Infatti in caso di crisi energetica sulla rete nazionale sono stati preventivati in ogni via due o tre giorni di blocco alla settimana per 90 minuti massimo. Così si eviterà un nuovo "28 settembre 2003". Il rischio che salti la corrente è comunque altissimo e i vigili del fuoco sono all'erta per una possibile emergenza nei prossimi giorni.

Un momento di crisi molto intenso si è vissuto ieri al Fatebenefratelli con l'aria condizionata in tilt, code di sei ore al pronto soccorso e persino il medico di turno che si è sentito male per il caldo. Crisi anche al San Raffaele, che deve sopperire alla temporanea chiusura della Santa Rita, con 177 persone che si sono presentate in un solo giorno.

Ieri per il caldo ci sono stati anche due pazienti in attacco cardiaco e 1800 chiamate al 118 (domenica scorsa erano state 1624). Si è dovuto intervenire in metrò otto volte, due nei parchi e in strada.

Oggi fortunatamente "grazie" alla tromba d'aria di ieri si respira un po' di più.

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