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Berlusconi fra la Moratti e Formigoni. Non è sicura la nomina del sindaco a commissario straordinario

La nomina di Letizia Moratti come commissario straordinario per l'Expo era quasi data per certo, la conferma ufficiale era quasi una formalità.

Alla richiesta di una legge straordinaria per l'Expo, che avrebbe deciso ruoli e competenze erano subito scoppiate le polemiche, soprattutto fra Formigoni e il Sindaco in merito a chi avrebbe amministrato il tutto: questa infatti voleva il potere nelle mani di un'unica persona mentre Formigoni avrebbe preferito un cda. Ci sono cifre troppo grosse in mezzo e lo "strapotere" del sindaco avrebbe fatto paura, senza contare le accuse di conflitto di interesse in seguito ai primi nomi fatti per il mega-progetto in vista del 2015.

Ma qualcosa non sta andando come previsto secondo quanto ha scoperto Affari Italiani. Secondo alcune fonti romane della testata, non è più certa la nomina a commissario straordinario di Letizia Moratti.

Chi ci sta ripensando sarebbe proprio il premier, Silvio Berlusconi. Un uomo vicino al presidente del Consiglio avrebbe suggerito che non è detto che il sindaco diventi commissario straordinario, perchè ci sarebbe il rischio che tutto il grosso dell'Expo lo gestiscano solo lei e Paolo Glisenti. Per sapere qualcosa di più preciso si dovra aspettare presumibilmente settimana prossima dopo una discussione congiunta nelle commissioni Bilancio e Attività Produttive.

Ma non è detto che il governo darà la sua benedizione al duo Moratti-Glisenti (con quest'ultimo come amministratore unico del progetto). Un personaggio vicino a Glisenti avrebbe detto che non esiste una soluzione unica per eventi del genere, ma l'idea iniziale era di costituire un soggetto unico composto di una parte di servizi e una parte infrastrutturale.

C'è da dire che le divergenze di idee fra la Moratti e la Regione, e in modo particolare Formigoni, non sono nuove. Da una parte c'è l'ostruzionismo di Formigoni, dall'altra invece una stretta cordata morattiana. E sembrerebbe che le idee del presidente della Regione stiano penetrando anche nel Governo.

Formigoni infatti ha in mano buona parte del controllo delle infrastrutture lombarde, soprattutto dopo la fondazione nel 2007 di Concessioni Autostradali Lombarde. Berlusconi quindi sa che Formigoni ha il potere di veto su ogni iniziativa infrastrutturale regionale. Già il 15 maggio era stata promulgata una legge per velocizzare la costruzione di 52 infrastrutture (in parole povere la Regione potrebbe evitare lo Stato in caso di lungaggini). Il premier quindi si rende perfettamente conto della importanza delle stesse (ma anche di altre in futura costruzione) per la buona riuscita dell'Expo. Quindi escludere il Presidente totalmente a favore della Moratti sarebbe controproducente.

A Roma si sta discutendo animatamente per evitare problemi interni alla Lombardia in vista dell'Expo e allo stesso tempo si sta studiando il modo per accontentare un po' tutti. E di certo creare enti inutili non è la soluzione. Anche se in realtà ci sono molte persone si aspettano un "contentino" per le mancate candidature al parlamento. 

Si sta cercando la soluzione per salvare "capra e cavoli" e non scontentare nessuno, anche perchè le decisioni che verranno prese non si rifletteranno solo sulla città di Milano, ma anche in provincia.

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