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Emergenza immigrazione, arriva la causa dei rom di San Dionigi

Dall' "emergenza rom" si sta passando rapidamente alla "psicosi rom". Proprio ieri due rom sono stati arrestati a Catania con l'accusa di tentato rapimento, reato però mai confermato. Come non è mai stato confermato quello della ragazza rom di Napoli. Episodio che come ricorderete ha dato seguito a una selvaggia rappresaglia da parte degli abitanti esasperati che hanno bombardato i campi con le molotov.

Mentre oggi a Napoli nel Consiglio dei Ministri in queste ore si parla dell'istituzione del reato di immigrazione clandestina e del pacchetto sicurezza, ieri a Milano ci sono stati due tentativi di violenza sessuale in pieno giorno e in zone frequentate. Fortunatamente sventati: in un caso, in via Padova, da un nordafricano clandestino (irregolare proprio come quelli che il governo vorrebbe mandare in galera se passerà il provvedimento) e da una volante che passava di lì e nel secondo caso, alla fermata metrò Palestro, da una pattuglia di carabinieri in servizio.

Anche se in realtà il secondo caso si è trattato più che altro di molestia, in quanto un cittadino di origini sudamericane avrebbe allungato una mano sotto la gonna di una 43enne ma si sarebbe spaventato dalle urla della vittima. Arrestato avrebbe commentato che nel suo Paese "è normale toccare il sedere alle donne". Tanta paura ma fortunatamente nessuna violenza.

Ok la sicurezza, è giusto che i cittadini vengano tutelati contro i delinquenti. Ma ci si chiede quali possano essere le conseguenze di un eventuale provvedimento che punirebbe con il carcere la clandestinità. Ci sarebbe il rischio di scadere nel razzismo e nella xenofobia? 

Qualcuno però non ci sta alla ghettizzazione: 29 rumeni di etnia rom hanno presentato alla prima sezione civile del tribunale un ricorso contro il Comune per discriminazione. La prima udienza è stata fissata il 10 luglio.

I rom definiscono lo sgombero del 5 settembre dell'anno scorso del campo di via San Dionigi "una piccola deportazione" e secondo gli avvocati si sarebbe verificato da parte del Comune un comportamento discriminatorio. Fanno riferimento infatti a quanto Riccardo De Corato, Tiziana Maiolo e Mariolina Moioli avrebbero detto nei confronti dell'etnia rom. Il Comune inoltre avrebbe fornito solo in seguito a pesanti pressioni una soluzione di emergenza (lo sgombero infatti è stato fatto senza preavviso) rivolta però solo a donne e bambini, dividendo perciò molte famiglie.

Pertanto chiedono un risarcimento dei danni non patrimoniali subìti dalle famiglie, con un risarcimento di almeno 800 euro.

Ma De Corato ribatte che il loro intervento è avvenuto solo a tutela della salute dei rom ed era necessario date le condizioni del campo.

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