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Wi-fi in città: tutto da rifare, si viaggerà sulla rete della videosorveglianza

Uno dei grandi progetti in vista dell' Expo 2015 è l'allargamento della rete wi-fi sulla città. Si era partiti in quarta, ne avevamo parlato in ottobre, promettendo di portare entro il 2009 4 mila cosiddetti "hotspot" (ovvero i luoghi da cui è possibile connettersi a Internet senza fili, come accade in molte città del mondo) ed entro il 2015 si sarebbe arrivati a 15mila punti d'accesso. Il tutto grazie a Metroweb, la rete in fibra ottica più capillare d'Europa.

Ma a poche settimane dall'assegnazione il progetto è stato completamente ribaltato. Prima di tutto ha cambiato nome, da "Milano wireless" a "Milano città digitale", e in secondo luogo non si sfrutterà più la rete Metroweb.

Il progetto, che verrà sperimentato in centro e in zona San Siro, consisterebbe in 50 hotspot: 16 dal Castello a San Babila e 35 da Piazzale Lotto-Zavattari allo stadio. La rete su cui si appoggerà sarà quella della videosorveglianza sia del traffico che del territorio, che si appoggia su pali della luce e semafori, per un totale di circa 700 telecamere.

La rete wi-fi servirà sia per offrire connessione, sia per i servizi istituzionali ai cittadini e ai turisti, oppure anche per segnalare i parcheggi liberi, cosa che sarebbe davvero molto utile considerate le ore che si perdono girando in auto per cercare un posteggio.

Però sfruttando la rete della videosorveglianza si potrebbero attivare solo 2mila hotspot. Per aumentarne il numero sarà necessario comunque appoggiarsi ad altre reti, come la già menzionata Metroweb o la "rete campus 2" che collega 700 edifici comunali.

Ma, cosa che forse interessa di più, l'accesso sarà gratuito? Il problema infatti è che Metroweb è stata venduta ai privati che si sono impegnati a cedere al Comune gratuitamente una parte di banda per 10 anni, ma solo per utilizzo istituzionale. Per il resto non è previsto un utilizzo gratuito per tutti della rete wi-fi, ma solo per alcune categorie, come studenti e anziani (se sanno usare il pc immaginiamo). Come prevedibile all'uso gratuito si oppongono anche i fornitori di servizi di telefonia mobile.
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