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Discarica di Assago, Milano come Napoli? E' allarme sul racket dei rifiuti

E chi se lo aspettava un simile disastro dalla città più all'avanguardia sulla raccolta differenziata, per cui l'impegno ambientale è condiviso da tutti quotidianamente, anche da parte dei più anziani?

Ne avevamo parlato ieri, ma oggi la storia continua, anzi da oggi potremo seguire le indagini sulla discarica abusiva di Assago, e magari ne verrà fuori un'altra tra quelle della provincia lombarda.

La zona incriminata è stata tenuta sotto controllo per un mese dalla Guardia di Finanza, prima di agire sono stati fatti tutti i controlli, o meglio si è capito che proprio in quell'area, di proprietà del Comune di Assago, controlli non ce ne sono mai stati.

Milano come Napoli, si fa presto a dirlo e si fa presto a dire che è tutta colpa dell'ndrangheta, come scrive sul Corriere l'assessore alla Sicurezza Alberto Grancini. E' un modo come un altro per dire che in fondo non è colpa nostra, loro, ma di chi poi? Vediamo di capire.

La discarica incriminata si trova nei pressi di una casa di riposo, ed è stata considerata pericolosa sopratutto perchè vi è stato trovato dell'amianto. Insieme a frigoriferi, lastre di vetro, carcasse e batterie d'auto usate. L'area della discarica è stata ceduta all'amministrazione da un operatore immobiliare privato al posto degli oneri di urbanizzazione. L'anno scorso c'era un demolitore di auto, poi i piani del Comune hanno previsto la realizzazione di un parcheggio o di un parco pubblico, e l'area è stata bonificata, ma finora non è spuntata una piantina e nemmeno una striscia gialla o blu per le auto.

Il Comune di Assago si è giustificato sostenendo che questa operazione, o blitz, in realtà ha solo anticipato un intervento di "pulizia" che – prima o poi – sarebbe arrivato. Sta di fatto che la Provincia non ci ha creduto e si è costituita parte civile, e da adesso in poi lo farà per tutti i processi riguardanti il racket ambietale. Finora secondo l'Amsa sono state rimosse 2884 tonnellate di rifiuti, per un costo che sfora il mezzo milione di euro. E pensare che l'Amsa ha un servizio telefonico di raccolta rifiuti speciali assolutamente gratuito.

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