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La storia infinita dei gratteceli Libeskind: il progetto avanza ma Sgarbi e Berlusconi sono ancora contrari

A sentire la Moratti, i grattaceli "sbiruli" come li ha definiti Vittorio Sgarbi, assessore alla Cultura, si faranno. I progetti sono in uno stato troppo avanzato per poter tornare indietro.

Anche se questo significa andare contro i voleri di Berlusconi, assolutamente contrario alla realizzazione di questo genere di archiettetura per la sua Milano. C'è anche Adriano Celentano che si oppone alla costruzione dei contesi grattaceli, e che non smette la scelta del Sindaco di voler rimodernare la città con le originali idee del grande genio di Libeskind.

Sarà che è la Moratti è una donna forte e anche se ha fatto i suoi errori, riesce almeno per ora a tener testa a Berlusconi sulle scelte fatte, a opporvisi senza farsi intimorire, almeno apparentemente dalle gerarchie di Palazzo. L'avrebbe fatto qualche suo collega uomo?

E poi bisogna dirlo una volta per tutte, il progetto rappresenta un'opera magna di modernità e per una città che vuole crescere e mettersi in vetrina per la sua tecnologia e per il suo superiore e avanzato stile di vita, che Roberto Formigoni voleva portare anche a Roma, si fanno tante storie per mettere sù una traccia di modernità architettotonica?

E poi si critica una scelta che non è arrivata per caso, non è stato certo Libeskind a bussare alla porta di Milano per far approvare il suo progetto. C'è stato un concorso, lo ha vinto, il suo progetto a qualcuno è piaciuto e adesso ha tutto il diritto di essere realizzato.

Se riuscissimo a cancellare su di loro tutti i simboli, anche religiosi – c'è chi ne ha fatto una lettura giudaica –  e a considerarli come idee senza tanta ostinazione, potremmo vedere tre grattaceli che sanno di moderno, di giovane, di rinnovamento e perchè no, anche di bello.

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