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Chiesa di Milano, quando il "farsi prete" spopola su YouTube

I casi sono due, o il canale di Youtube della Chiesa di Milano cresce senza sosta (e come modalità di comunicazione ci sembra ottima e al passo coi tempi), oppure tanti ragazzi hanno intenzione di farsi prete e vanno a cercare su Youtube le testimonianze di chi sta percorrendo il percorso del seminarista. Oppure sono vere tutte e due le cose assieme: forse è la ragione più plausibile.

Il cardinale Tettamanzi, come ben saprete, lo potete trovare su Youtube tutte le settimane, ma il successo in termine di visite di questo video qui sotto che riporta le testimonianze di due giovani seminaristi sta veramente spopolando.  

Protagonisti del video Emiliano e Leandro: due seminaristi che spiegano la loro vocazione. Li hanno visti ed ascoltati più di 50mila persone. I commenti sono ad oggi 275, numeri importanti che fanno capire quanto sia importante essere online anche per la Chiesa. 

A quanto pare la Diocesi di Milano è fiera dei risultati, e giustamente punta l'attenzione sui numeri delle visite. Si legge in questo articolo:

Così tante persone, nel mare sterminato e dai confini così incerti di Internet, si sono lasciate attrarre da un titolo quasi anacronistico e con poche promesse di impatto mediatico: vocazione, la scelta di diventare prete?

Qualcuno, tra i commentatori, lo segnala stupito: «Ma non erano in calo?». Effettivamente si attraversa qualche fatica. Da noi, a Milano, si vive tra qualche piccolo segno di ripresa e, come si dice, una sostanziale tenuta. Ma di bottiglie, certo, non se ne stappano! Fermo restando il fatto che risulta impresa disperata indagare tra gli oltre 37 mila visitatori e i 170 commentatori, distinguendo adeguatamente l’età, la formazione, i coinvolgimenti ecclesiali, oltre ai pensieri che abitano i cuori, un così largo interesse rimane un fatto che interroga. Forse, permette qualche domanda più ampia che vale la pena di ascoltare.

I numeri e l'articolo risalgono a qualche giorno fa, al 24 aprile. Altre migliaia di persone hanno visto il video e tante altre lo vedranno. C'è spazio per tutti online, per i ragazzi che palpeggiano la professoressa e per ragazzi che hanno abbracciato qualcosa di più nobile. Dei primi si farebbe volentieri a meno, ma sono comunque lo specchio di una società che online ritrova i propri vizi, i secondi invece sono il simbolo di chi online vuole portare a galla le proprie virtù.

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