Blogosfere ha una blogger che cura un blog dalla Turchia. Si tratta di Tiziana Prezzo, giornalista professionista che ha lavorato per Tgcom, La Stampa, Skytg24 e che ora, dopo essersi trasferita ad Instanbul, scrive per diverse testate, tra cui La Stampa e Corriere Magazine.
Tiziana ha scritto un post su Pippa Bacca, della quale avevamo parlato qui su Milano 2.0. Lo riportiamo anche qui.
di Tiziana Prezzo
Non era mia intenzione parlare di Pippa Bacca: credo che su questo caso si sia detto già abbastanza. Pure troppo. E a poche ore dal suo funerale (previsto per sabato pomeriggio) bisognerebbe che le parole lasciassero spazio al silenzio.
Per mia sfortuna, però, questo pomeriggio sono incappata in una serie di lanci di agenzia della testata "Il Velino". Titolo: "Caso Pippa Bacca: arte, follia o incoscienza?". Incuriosita ho cominciato a leggere. E sono rimasta basita per quello che dalla bocca di un luminare, di un uomo di scienza sicuramente molto colto e molto preparato, "protagonista di molte battaglie per i diritti civili" può uscire.
Se il giornalista che ha scritto il pezzo non è stato colpito da un improvviso delirio e non è rimasto vittima di allucinazioni auditive (tutto a questo mondo è possibile), lo psicologo clinico e sociale Luigi De Marchi avrebbe rilasciato delle dichiarazioni che, mi permetto di dire, danno quanto meno da pensare. De Marchi afferma, cito testualmente, di "essere rimasto sbalordito dal fatto che una ragazza possa essersi voluta avventurare vestita da sposa in un mondo ferocemente maschilista, profondamente misogino e incapace di cogliere lo spirito di libertà dell'Occidente". Ripeto: un mondo ferocemente maschilista, profondamente misogino e incapace di cogliere lo spirito di libertà dell'Occidente.
Mi chiedo che cosa De Marchi sappia della Turchia, quante volte ci sia stato. Mi chiedo anche come avrebbe reagito se una sua ipotetica figlia gli avesse annunciato l'intenzione di girare da sola, in autostop, l'Italia. Mi chiedo se pensi che un pregiudicato italiano, con evidenti squilibri mentali, sarebbe stato meno "misogino" di Murat Karatash, l'uomo che ha ucciso Pippa. Mi chiedo se sappia come ha reagito questo Paese, che ha chiesto scusa e si è vergognato di se stesso. L'Italia avrebbe fatto lo stesso se fosse stata violentata e uccisa una giovane turca da un nostro criminale? Forse sì, forse no.
Intendiamoci: questo è un Paese in cui il maschilismo è evidente (ma forse in Italia non c'è?), e, sopratutto nell'est del Paese (decisamente più povero e più arretrato) esistono ancora fenomeni intollerabili come i test della verginità e i delitti d'onore. Ma i delitti d'onore, fino a qualche decennio fa, esistevano anche in Italia. Mi permetto infine di osservare, avendo fatto a Milano la cronaca nera per diverso tempo, che ci sono ancora troppe donne che anche da noi muoiono per colpa di mariti o fratelli.
Sono certa che un uomo colto come De Marchi sa che in questo Paese le donne hanno avuto il diritto al voto prima che in Italia e hanno già ricoperto cariche istituzionali importanti come la presidenza del Consiglio e la presidenza della Corte Costituzionale. Non sarebbe quindi meglio, prima di parlare del maschilismo e della misoginia degli altri, guardare la situazione in casa propria, e cercare di migliorare LA REALTA' CHE MEGLIO SI CONOSCE senza avere l'arroganza di credersi migliori degli altri, meno occidentali di noi?
Ma forse, ripeto, c'è stata una sorta di fraintendimento tra intervistatore e intervistato. Per carità: anche i giornalisti sono esseri umani e di errori ne fanno a bizzeffe. Certo, a me piacerebbe tanto sapere dal dottor De Marchi se conferma o smentisce quanto riportato dal "Velino", che conclude il suo intervento con questa dichiarazione: "Anche se (Pippa ndr) aveva un'abissale ignoranza della cultura dei posti che avrebbe dovuto attraversarem non riesco a non commuovermi davanti a questa insopprimibile follia dei giovani e della libertà".