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Expo 2015, un appello per il Rugby

Un bel post di Duccio Fumero, curatore di Rugby 1823.

di Duccio Fumero

E' l'argomento del momento. La vittoria di Milano e l'assegnazione dell'Expo 2015 nel capoluogo lombardo ha aperto discussioni, polemiche e, soprattutto, speranze. Una Milano più moderna, efficiente è la sfida che ci aspetta nei prossimi sette anni. Un'occasione da non sprecare, anche per lo sport.

Come ha scritto Candido Cannavò sulla Gazzetta di qualche giorno fa, Milano è sportivamente una città del Terzo mondo. Tolto San Siro è il vuoto. Vigorelli, Giuriati, PalAgorà… i palazzetti e gli stadi meneghini sono obsoleti, piccoli, decadenti e, fondamentalmente, inutili.

Il sindaco Letizia Moratti promette di rinnovare completamente la città, di ridarle il lustro passato. Colate di cemento, come dice Adriano Celentano. Opportunità, come dice il buon senso. Ma opportunità da sfruttare a 360°. Per questo, caro sindaco, non dimentichi lo sport. Una città moderna, mitteleuropea, che vuol essere una delle capitali occidentali non può prescindere dallo sport.
L'anno scorso, quando l'Amatori Milano sembrava proiettata in Serie A, si parlò dell'Arena come stadio del rugby.

Idea affascinante, romantica, che forse si riproporrà quest'anno, se l'Amatori finalmente riuscirà a fare il salto di qualità. Ma una scelta momentanea. Perché Milano ha bisogno di un vero stadio del rugby. Uno stadio che permetta di accogliere migliaia di spettatori, che sia moderno e funzionale, che possa, in poche parole, andare oltre ai campionati italici.

Parlo di Selezioni in Celtic League, parlo di Test Match della nazionale, parlo della possibilità di ospitare in Italia i Mondiali di rugby (forse proprio nel 2015). Per questo è indispensabile pensare a uno stadio per il rugby a Milano. L'Expo è l'occasione per rivoluzionare la nostra città… caro Sindaco, non faccia una rivoluzione a metà!
P.S. Milano non ha un palazzetto dello sport, non ha un vero palazzetto per il ciclismo e non ha uno stadio di rugby. Ma in questi giorni deciderà se aprire, o meno, un Casinò all'interno di Chinatown. Forse qualcuno, a Palazzo Marino, ha le idee confuse sulle priorità dei cittadini!

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