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Ieri l'addio di Alitalia da Malpensa. Passeggeri dimezzati e tante polemiche

Le contraddizioni della crisi Alitalia-Malpensa sono davvero tante. Una su tutte il fatto che ieri, proprio nel giorno di partenza della compagnia di bandiera in direzione Fiumicino, sia stata inaugurata la nuova superstrada Malpensa-Boffalora, che collega lo scalo varesino all'autostrada Milano-Torino e prosegue fino alla statale 11 a Magenta.

Un'apertura, quella del nuovo collegamento, programmata e attesa da tempo, ma la spiacevole coincidenza ha fatto in modo di servire le polemiche su un piatto d'argento. Nonostante i politici presenti in massa nella galleria all'altezza di Vanzaghello si siano prodigati per spiegare alla folla che questa e altre infrastrutture renderanno Malpensa un aeroporto d'eccellenza come merita.

Sarà anche vero, ma i numeri, dopo un solo giorno senza Alitalia dicono qualcosa di diverso. Meno cento voli dalla sera alla mattina e passeggeri addirittura dimezzati, aeri fermi ai margini delle piste, check in chiusi e tanta amarezza. Peccato che il debutto di AirOne sia partito in sordina a causa di tutte le note dolenti.  

Però bisogna ricordarlo, la compagnia inglese ha inaugurato i voli su Roma e Napoli, ai quali entro giugno si aggiungeranno due rotte internazionali verso Boston e Chicago e poi ha fatto il suo ingresso a Malpensa anche l'ungherese Malev su Budapest. Insomma, sfuma la salvaguardia del vettore unico nazionale, ma l'hub lombardo ha tutte le carte in regola per restare in pista e rimettrsi in piedi in poco tempo, come auspicato da tutti i vertici che lavorano per l'aeroporto, a cominciare dal numero uno della Sea, Giuseppe Bonomi, che ha dichiarato: "Entro marzo dell'anno prossimo Malpensa recupererà 500 delle 700 frequenza perdute in seguito al piano Alitalia".

Nel giorno delle contraddizioni, oltre alla bretella Malpensa-Boffalora, si parla anche delle altre infrastrutture che sorgeranno intorno allo scalo e che gli investitori non hanno nessuna intenzione di mollare. L'ampliamento del terminal 1, con la realizzazione del "terzo satellite", un molo che sveltirà le operazioni di imbarco e sbarco e finirà con lo spostamento definitivo di tutte le compagnie low cost al terminal 2. Il nuovo hotel Sheraton, all'uscita del terminal 1 che prenderà la forma di due ampie ali d'aereo e infine i business park voluti dai comuni di Gallarate e Vizzola Ticino, che avranno l'aspetto di un villaggio con uffici, aziende e strutture di supporto allo scalo.

Tra i pro e i contro, Malpensa ha tutta l'aria di voler restare ai livelli di tutti gli altri grandi aeroporti d'Europa, contraddizioni e polemiche a parte se chi dice di voler salvare lo scalo continuerà a lavorare per questo, ci sono ottime possibilità di riuscita.

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