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Protesta dei residenti di via Feltrinelli 16: subito la bonifica dall'amianto

Sono ventidue anni che i residenti dello stabile di via Feltrinelli 16 denunciano al Comune la necessità di un immediato intervento di bonifica a causa della presenza di amianto, che in questi anni ha già fatto ammalare quarantatre persone. Tre anni fa il primo morto, aveva appena ventisette anni.

Degli inquilini affetti da varie forme tumorali, ben undici sono documentalmente riconducibili all’esposizione all’amianto. Anni di promesse mai rispettate hanno portato le centocinquantuno famiglie residenti nel palazzo inciminato, a protestare a gran voce davanti a Palazzo Marino, fino a che qualcuno non si è degnato di accoglierli e ascoltarli.

All’assessore alla Casa, Gianni Verga, hanno chiesto un impegno formale e soprattutto tempi certi per mettere in atto quel piano di intervento delle opere pubbliche mai realizzato. A quanto ha detto dall’assessore, i finanziamenti ci sono, due milioni di euro stanziati l’anno scorso e bene sette quest’anno e entro la fine del 2008 dovrebbero partire i lavori. Ci sono i soldi, c’è una data indicativa, manca solo il progetto e forse un po’ di coscienza.

  

Barbara Ciabò, della Commissione Demanio, si è impegnata a sostenere gli inquilini qual’ora decidessero di presentare un esposto alla procura per inadempienze, se i lavori non partiranno seriamente. Cosa che hanno tutta l’intenzione di fare, se il Comune non trova loro una sistemazione alternativa durante i lavori di bonifica, altra promessa datata 2003, quando alle famiglie delle case in zona Rogoredo era stata assicurato il trasferimento.

Il Piano prevederebbe, anche interventi di manutenzione straordinaria su complessi edilizi che includono la rimozione dell’amianto dalle coperture o dalle facciate, per un totale di circa ventiquattro milioni nel biennio 2008/2009. Con il Piano Triennale 2008-2010, invece, il Comune conta di concludere le attività di rimozione dell’amianto da tutti gli stabili residenziali pubblici.

L’impressione, comunque, è stata quella che la salute dei cittadini, che non stanno inventando una storiella, ma raccontano di un dramma vero, non sia poi così importante e il putiferio è scoppiato sulle parole del consigliere di Forza Italia Vicenzo Giudice, che ha definito la vicendo “uno dei peggiori casi di speculazione politica”. Negli anni, chi ha potuto se n’è andato dallo stabile, non tutti però possono farlo e queste sono le conseguenze.

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