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Bufera Malpensa: tra cassa integrazione, cause miliardarie e poca politica

Manca pochissimo prima che i novecento dipendenti Sea resteranno a casa dal lavoro a causa della crisi Malpensa – Alitalia. Per questo la società che gestisce gli scali milanesi ha intentato una causa miliardaria alla compagnia di bandiera per gli inadempimenti di tanti anni di servizio, riuniti in un colpo solo. Ai problemi, che non sono pochi, se ne aggiungono di nuovi. Air France, dopo aver vinto la trattativa per l'acquisto di Alitalia ad un prezzo stracciatissimo, pone un'altra condizione: il ritiro della causa Sea o un intervento del Governo sulle possibili conseguenze.

E proprio il Governo diventa protagonista. L'uscente Prodi era più o meno rimasto a guardare inerme le sorti dell'hub varesino abbandonato al suo destino. La campagna elettorale, fino ad ora, aveva lasciato il tema Malpensa ai margini del programma, ma ieri la bomba è scoppiata anche nei due maggiori partiti. 

Il centrodestra, con le parole di Mariastella Gelmini, getta benzina sul fuoco per un Governo di centrosinistra che ha ignorato i problemi, senza salvaguardare un investimento per il Paese. Risponde Maurizio Martina del Pd, che la colpa in realtà è di cinque anni di governo berlusconi che hanno messo le basi per il prefallimento di Alitalia. 

Di una cosa, a questo punto, siamo tutti convinti: il Governo non ha mai fatto nulla. Occorre un impegno deciso sulla revisione degli accordi bilaterali che regolano il trasporto internazionale e un investimento economico. Mentre De Corato si lamenta, perchè è Milano a dover tirare fuori i soldi in quanto azionista al 90%, qualcuno gli consiglia tanto per cominciare di rinunciare ai dividendi del 2007, che si aggirano intorno ai trenta milioni di euro. la provincia fa la sua parte, indicendo un tavolo straordinario per aprire il capitale dell'azienda a soci privati – forse l'unico vero modo per salvare la situazione.

Continuano, nel frattempo, i dubbi sui benefici che porterebbe la vendita ad Air France, il rimbalzare di colpe non servirà comunque a trovare delle soluzioni concrete che riportino lo scalo lombardo alla salvezza. Più volte nelle ultime settimane si è parlato di una corsa delle compagnie low cost a Malpensa, in realtà la matassa si sta più annodando che sciogliendo.

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