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Porta Vittoria, scontro tram-bus: parla il conducente dell'autobus

(foto del nostro collaboratore Leonardo – Milano 2.0) 

Dopo il post di questa mattina sull'ennesimo incidente in corso di Porta Vittoria, torniamo a parlare del terribile scontro tra tram e bus avvenuto 15 giorni fa.

Sul Corriere Miano di oggi c'è un'intervista di Armando Stella a Domenico Ressa, l'autista dell'autobus linea 60 che giovedì 14 febbraio si è schiantato contro un tram in corso di Porta Vittoria. L'uomo si trova ancora in opsedale, dopo un'operazione alle gambe e al bacino, che lo costringe in sedia a rotelle. Cinque mesi di rialibitazione e poi tornerà a camminare e non solo. Domenico ha dichiarato di voler tornare al suo lavoro, di voler tornare a guidare l'autobus, nonostante la paura vissuta quel giorno, le immagini di sangue e morte e i ricordi che cominciano a riaffiorare.

Nel corso dell'intervista ha ribadito una cosa molto importante, che già aveva dichiarato nei giorni seguenti all'incidente: "pedoni non ne ho visti, ci si sta attenti su quella strada". I pedoni, però, li ha visti Marco Trabucchi a bordo del suv che sterzando ha urtato l'autobus guidato da Ressa, che ha anche definito la tratta da San Babila a via Bronzetti "un percorso maledetto". 

Ancora mistero, dunque, se effettivamente qualcuno abbia attraversato la strada senza prestare attenzione al traffico, Trabucchi è sicuro di quel particolare, Ressa invece è sicuro del contrario. Smentisce anche l'accusa della velocità. Al momento dell'impatto il bus aveva appena caricato dei passeggeri quindi procedeva ancora lentamente. E poi Domenico conosce bene quel percorso e sa che bisogna prestare sempre la massima attenzione. Anche alle auto e ai taxi che fanno manovre "spericolate", sorpassi, strada tagliata all'improvviso, ma dice anche: "ormai sono abituato a valutare i rischi in un attimo. Prima di salire sugli autobus guidavo i camion, di esperienza ne ho…".

L'opinione pubblica si è spaccata anche sul tema dei suv in città, a Ressa, Armando Stella ha chiesto cosa pensa del proprietario del suv, lui ha risposto che una volta venuto a sapere della dinamica dell'incidente se lo sarebbe "mangiato vivo" e poi che si aspettava di vederlo all'ospedale. Partendo dal presupposto che tutti sono innocenti fino a prova a contraria, quindi anche Mario Trabucchi, forse a Domenico Ressa oltre a mostrare foto e articoli di giornale riguardanti l'episodio avrebbero dovuto spiegare che colpa o non colpa, l'autista del suv, quando si è reso conto della gravità dell'incidente, è caduto nello sconforto, che avrebbe voluto fare qualcosa, ma aveva paura delle reazioni e in effetti non sempre è stato gradito il suo pensiero in merito all'accaduto e tanto meno la sua presenza.

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