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Atm, liberi di viaggiare senza biglietto: è troppo grande per l'obliteratrice

Sembra un'assurdità, vero? Perchè se i passeggeri hanno comprato il biglietto non lo timbrano? E soprattutto, perchè il controllore non li multa?

La risposta è molto semplice, non è colpa loro ma del formato dei biglietti troppo grande per entrare nell'obliteratrice. Risultato: tutti viaggiano gratis, a meno che non si sia in possesso di un abbonamento.

Succede sulla linea Atinom che collega Magenta a Legnano, Rho e Milano. In realtà non è nemmeno colpa dell'azienda, ma bensì di Atm. Infatti, è l'azienda dei trasporti milanesi a gestire il sistema tariffario per Milano e hinterland e di conseguenza anche dell'entrata in vigore dei nuovi biglietti oversize.

Il problema nasce nel momento in cui Atm, senza un ragionevole preavviso, decide di adattare il formato del documento di viaggio di tutte le linee intorno al capoluogo lomabrado, senza pensare che le macchine obliteratrici potessero essere diverse. 

La vicenda fa molto sorridere, perchè è una di quelle situazioni paradossali in cui ci si chiede: ma come è possibile? Eppure è possibile e i passeggeri un po' ci marciano su questo disguido tecnico. Tutti posseggono il loro biglietto sull'autobus, ma non potendolo convalidare lo riutilizzano per tutte le corse successive, tanto se il controllore li ferma la colpa è dell'obliteratrice.

Ridono sicuramente meno Atinom e Atm. La prima si giustifica dicendo che è stata avvisata troppo tardi del cambiamento per intervenire in tempi brevi. L'azienda si è già fatta carico, da pochissimo tempo, di acquistare autobus a biocarburante e un milione di euro per adattarsi alla nuova tecnologia sono un onero troppo grande.

Il problema si protrae ormai da due mesi, con le conseguenze economiche che un bel numero di viaggi gratis comporta, per questo Atm fornirà in comodato d'uso ad Atinom le obliteratrici necessarie, in modo che in una decina di giorni si possa tamponare la ferita. Le critiche, quelle restano, perchè le autolinee che operano fuori Milano sono costrette ad adattarsi alle decisioni di Atm, che raramente pensa a delle strategie condivise con i "concorrenti-subordinati" e molto più spesso pone davanti al fatto compiuto. Con questi risultati. 

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