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Il mercato delle "pulci" di Bonola nel mirino degli abusivi, i residenti si lamentano

(foto del nostro collaboratore Leonardo – Milano 2.0, da i mercatini della domenica)

La bellezza del gironzolare la domenica per i mercatini di Milano e dintorni l'abbiamo scoperta, o ri-scoperta, con la rubrica di Leonardo dedicata proprio alle bancherelle domenicali dove si vende e si compra di tutto un po'. Quell'atmosfera da paese che a sorpresa si respira anche in una metropoli, con tutto il suo folclore e oggetti di cui molti non immaginavano nemmeno l'esistenza. Non tutti però amano il gusto retrò del mercato, soprattutto quando diventa più un luogo di illegalità che di incontro e scambio.

E' il caso del mercatino delle "pulci" di Bonola, che si svolge quarantotto domeniche all'anno in un piazzale difronte ad un centro commerciale. La delibera che lo autorizza lo riconosce come "evento di esposizione, scambio e vendita di beni usati e di oggetti provenienti dal collezionismo privato, con esclusione di operazioni di natura commerciale". In pratica le persone si scambio cimeli e cianfrusaglie trovate nelle soffitte impolverate, o almeno idealmente questa dovrebbe essere la sua finalità.

Molto più spesso, però, diventa il covo ideale per i loschi traffici degli abusivi, che da cd masterizzati, a borse taroccate o abbigliamento di marca di dubbia provenienza fanno affari d'oro. 

I residenti del quartiere non ci stanno più e hanno inizaito a lamentarsi e a denunciare . I cittadini di Bonola protestano per il caos che si crea nella zona ogni domenica di mercato, parcheggi selvaggi, traffico e ingorghi, sporcizia e non tollerano più gli abusivi. Il problema è che avendo sempre lasciato correre le irregolarità, adesso sono completamente fuori controllo, non c'è più rispetto delle regole, sugli spazi, i pagamenti e soprattutto mancano i controlli. Sono tante le persone e le famiglie, anche con bambini, che la domenica si trovano a curiosare tra le bancarelle, il mercato è molto caotico e le ronde della polizia non bastano, gli scippatori hanno campo libero per agire indisturbati.

Alla fine la domanda che ci si pone è sempre la stessa: la periferia è veramente una città di serie B? I presupposti per pensarlo ci sono tutti, in centro la crociata alla contraffazione è sempre sull'attenti, l'abusivismo in periferia viene lasciato a se stesso. E' un peccato, un grosso peccato, perchè tra una griffe rubata e una taroccata ci sono molti venditori regolari che propongono oggetti unici e originali, fumetti, vecchi dischi, pezzi di artigianato. L'atmosfera, quella retrò del mercato è così bella, se solo non fosse contaminata come l'aria. 

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