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Settimana della Moda, Tavolo Moda e Salute: lotta alla contraffazione e ai disturbi alimentari

Alta qualità, stile e grandi marchi fanno del nostro Paese il leader dei mercati internazionali. Oltre alle passerelle durante la Settimana della Moda (di cui si sta occupando Blogosfere Style & Fashion), i riflettori si accendono anche su certe problematiche legate al settore, come la contraffazione e i disturbi legati all'alimentazione, l'anoressia e la bulimia.

La ricetta per affrontare questi temi sempre più attuali è quella di operare in sinergia tra istituzioni, associazioni e imprese non solo in occasione della settimana dedicata alle sfilate ma tutto l'anno.

Codice etico contro l'anoressia. Due anni fa, per esempio, il Comune ha istituito un Tavolo Moda e Salute del quale fanno parte medici di fama nazionale, specialisti in scienza dell’alimentazione e medicina dello sport e psicologi. Insieme, ovviamente a presidente e direttore della Camera della Moda, all'assessore Tiziana Maiolo che seguono questi settori, e a Guido Dolci, presidente dell'Associazione che raggruppa il 90 per cento delle agenzie delle modelle. Il Tavolo ha portato alla stesura di un Codice di autoregolamentazione che si è poi tradotto in un codice etico con lo scopo di insegnare alle giovani donne come condurre una vita sana favorendo lo sviluppo armonico della persona.

D'altro canto, il settore della moda è uno dei più colpiti dalla contraffazione. Bisogna intervenire perchè si tratta di un furto per le imprese, un danno per lo Stato e un crimine per la società. L’oggetto più imitato è la borsa che rappresenta circa il 70 per cento del mercato illegale. E' seguito dalle cinture e dalla piccola pelletteria (20 per cento). "Da noi i falsi sono banditi" è la scritta sui 1500 manifesti che verranno affissi in città, mentre un amo da pesca consiglierà ai passanti di non abboccare alle tentazioni dei prodotti griffati ma falsi. E' la prima delle iniziative realizzate nell'ambito di una campagna affissione lanciata quest'anno dal Comune di Milano, insieme con l'Aimpes, associazione dei pellettieri italiani e la Lega Consumatori. L'obiettivo è quello di denunciare i danni che questo fenomeno produce al settore e alla collettività, riaffermando il bisogno di legalità a tutela degli interessi di tutti.

L'Italia è uno dei paesi maggiormente colpiti dalla contraffazione e tra i primi acquirenti al mondo e terza come produzione. Questo mercato ha causato la perdita di 250 mila posti di lavoro in 10 anni nel continente europeo. Secondo quanto emerso da una recente ricerca di Confcommercio, infatti, nell’ultimo anno, il 9 per cento degli italiani ha acquistato almeno un prodotto contraffatto: si è trattato soprattutto di borse (il 38 per cento degli ultimi acquisti) e cinture (il 29 per cento). Ancora più allarmante il rapporto annuale della Guardia di Finanza: oltre 90 milioni i prodotti contraffatti sequestrati complessivamente dei quali 14 milioni quelli del comparto moda-accessori.
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