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Infanzia violata: bimbi strappati alla famiglia, costretti a rubare e maltrattati dai propri aguzzini

Sei arresti in merito alla tragica vicenda dello sfruttamento di minori da parte di un clan di nomadi, che costringeva i piccoli con intimidazioni e violenza a sottostare al loro potere. Era già successo a dicembre, quando la polizia aveva salvato dei bambini torturati dai propri aguzzini, ed ora la storia si ripete.

Le indagini delle forze dell'ordine hanno portato alla scoperta di due fratellini italiani, con origini marocchine, di 10 e 13 anni strappati alla madre, vittima anche lei di un rapimento e dei sopprusi peggiori che si possano immaginare, e sbattuti in mezzo alla strada a chiedere l'elemosina, nei negozi a rubare e una volta tornati nel covo barbaramente picchiati.

Le accuse per i sei finalmente in manette sono gravissime: maltrattamenti, riduzione in schiavitù, spaccio e furto. Quattro donne e due uomini appartenenti alla stessa famiglia, ma il capo bastone è ancora latitante e gli inquirenti sono sulle sue tracce. Il dramma è che episodi di questo genere stanno vivendo un periodo di escalation da non sottovalutare. In gran parte si tratta di persone di etnia rom e provengono dai numerosi campi nomadi di Milano e provincia.

Qui sotto un video che abbiamo girato nei primi giorni di vita di Milano 2.0: si tratta dell'arresto di una rom in Stazione Centrale a MIlano.

La giustizia fa il suo corso, riesce ad intervenire efficacemente, ma non a prevenire. E allora chi ridarà l'infanzia o la speranza di una vita migliore a queste vittime innocenti, per anni vissuti nel terrore o forse peggio nella convinzione che quello che accadeva loro ogni giorno potesse essere la normalità.

Tenuti a digiuno, rinchiusi in minuscoli spazi vitali, sottoposti a violenze ripetute e obbligati a fare tutto ciò che probabilmente non volevano fare, come scippi, borseggi e mendicare. Adesso sono liberi dalla schiavitù, ma è molto difficile pensare che potranno liberarsi anche degli incubi o che riescano ad aprirsi con qualcuno per raccontare una storia così dura e drammatica.

I minori allontanati da situazioni a rischio devono essere assistiti da un programma studiato sul singolo caso e sulla singola persona, cercando di colmare quelle lacune affettive causate dalla violenza e introducendo gradualmente un nuovo tipo di educazione. Inutile negare che certi traumi non sono per niente facili da superare, soprattutto se il bambino ha un'età in cui comincia a comprendere cosa gli succede intorno. Purtroppo un elemento che fa riflettere è che lo sfruttamento è una condizione tipica delle metropoli e Milano ne sa qualcosa, per questo bisognerebbe iniziare a pensare seriamente a delle politiche di controllo e prevenzione.

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