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Nuovo attentato in una moschea, è il settimo in dieci mesi. L'ordigno è esploso in via Quaranta

Dal 13 aprile del 2007 non c'è pace per le moschee milanesi. Sette attentati in pochi mesi, tutti simili tra loro, danni materiali e rischi per le persone pochi, ordigni a metà tra tecnologia e meccanismi artigianali, rivendicazioni quasi immediate e un chiaro segnale di intimidazione. L'ultimo episodio risale alla notte tra sabato e domenica, un boato verso l'una, nessuno dei vicini ha pensato ad un attentato e l'allarme alla polizia è arrivato solo ieri mattina quando il responsabile del centro, Alì Sharif, ha trovato i quattro tubi riempiti di polvere da sparo e ha avvisato immediatamente le forze dell'ordine.

Settimo colpo, dunque, contro l'islam, contro un luogo di culto che è anche circolo culturale, contro una comunità che si sta integrando nonostante le enormi differenze e le difficoltà, e che chiedono di essere aiutati affichè questi episodi di intolleranza vengano fermati.

Secco anche il vice sindaco De Corato che ha afferamato che in un clima di tranquillità e tolleranza religiosa, come quello che si sta creando proprio a Milano, si insinuano elementi di disturbo che destano preoccupazione con le loro minacce. L'importante però è non cedere alle provocazioni con altra violenza, ma fare affidamento sulle autorità e sulla giustizia proprio per trovare e punire i colpevoli e continuare sulla retta via dell'integrazione pacifica tra culture. E infatti il pool antiterrorismo della Procura ha già avviato tutte le indagini, riprendendo anche i fascicoli degli episodi passati, ed è al lavoro per capire anche se dietro le esplosioni c'è la mano dello stesso gruppo, che potrebbero essere nuove organizzazioni neofasciste o neonaziste. Ancora tutto è da verificare, però.

La moschea di via Quaranta, in zona Ripamonti, è una delle più note della città perchè proprio qui predicava Abu Omar, l'imam accusato di terrorismo e rapito a febbraio dello scorso anno nei pressi di viale Jenner – altra storica sede della cultura musulmana – dalla Cia. E sempre in via Quaranta era stata scoperta una scuola islamica clandestina dove studiavano circa 500 bambini.

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