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Navigli: la movida in un'isola pedonale?

Il termine Movida, deriva da una parola spagnola particolarmente in voga negli anni '80. Era il nome di un movimento di rinascita sociale e culturale spagnolo, legato alla fine del franchismo, alla rinascita dell'economia e alla ripresa della vita mondana. Oggi, si usa esclusivamente per definire la vita notturna molto vivace, in movimento appunto, tipica delle grandi città.

A Milano la Movida significa Navigli. Locali, pub e ristoranti si alternano lungo alzaie e ripe: ce n'è davvero per tutti i gusti. E se Milano si trovasse, prima o poi, a dover fare a meno della sua zona di Movida per eccellenza? E' quanto potrebbe accadere già a partire dal prossimo gennaio, se la giunta comunale non dovesse ascoltare le richieste di gestori e proprietari. Il motivo del contendere è la zona a traffico limitato, che invece di migliorare la situazione viabilistica, l'ha sensibilmente peggiorata.

Strade sporche, pilomat aggirati e traffico insostenibile. Questa l'immagine più ricorrente dei Navigli milanesi. Una situazione che, secondo i commercianti, non può più essere sostenuta: in una lettera indirizzata a sindaco, prefetto e questore, i gestori, oltre al degrado delle condizioni igieniche e di viabilità, lamentano anche un preoccupante allargamento del fenomeno dell'abusivismo. "Le regole non sono rispettate – dice Daniele Gionta, rappresentante dei locali – la zona a traffico limitato (in vigore dal 16 aprile scorso) non ha migliorato le cose, bensì peggiorate. I nostri incassi sono diminuiti del 25% e chiediamo l'istituzione dell'isola pedonale. Siamo disposti a scendere in piazza se le nostre richieste non verranno accolte". Fin qui la posizione dei commercianti.

Ma come reagiscono i residenti della zona Navigli, che già la scorsa estate erano insorti contro la zona a traffico limitato che, a loro dire, li relegava in una condizione di reclusione? Gabriella Valassina, rappresentante del comitato Navigli, sostiene che, per far si che si accetti la zona a traffico limitato, deve essere garantito il passaggio dei mezzi di soccorso, debbono essere istituiti posti auto per i residenti e soprattutto ci vogliono maggiori controlli sui dehors e sulle licenze facili. Il Comune dunque, si trova a districarsi tra i meandri di una situazione difficile: i gestori chiedono garanzie per le proprie attività, mentre i residenti cercano di salvaguardare la qualità della vita. Da Palazzo Marino fanno sapere che il progetto dell'isola pedonale è già nel bilancio 2008, così come si cercherà di ovviare al problema della pulizia, visto che sulle sponde dei navigli non possono circolare mezzi troppo pesanti perchè rischiano di inabissarsi. Che ne sarà della Movida milanese? Forse, con l'inizio del 2008 sarà meno caotica ma molto più vivibile e soprattutto godibile.

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